Svizzera

Dati Ilo: In Svizzera più occupati e disoccupazione in calo

La rilevazione sulla forza lavoro per il secondo trimestre 2022 dell’Ufficio internazionale del lavoro si basa su sondaggi, a differenza di quella Seco

(Keystone)
18 agosto 2022
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Numero di persone occupate in aumento, soprattutto fra gli stranieri, e tasso di disoccupazione ai sensi dell’ILO in calo. Questi in estrema sintesi i dati che si possono trarre dalla rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) per il secondo trimestre del 2022.

Nel periodo in rassegna, si legge in un comunicato odierno dell’Ufficio federale di statistica (UST), in Svizzera c’erano 5,116 milioni di persone occupate, vale a dire l’1,6% in più rispetto allo stesso trimestre del 2021. L’aumento è stato dell’1,5% per gli uomini e dell’1,7% per le donne.

Su base annua, la crescita è stata marginale per gli svizzeri (+0,1%), ma più marcata per gli stranieri (+4,8%). All’interno di quest’ultima categoria, l’incremento maggiore è stato segnato dalle persone titolari di un permesso di dimora di breve durata (permesso L, in Svizzera da meno di dodici mesi: +12,6%), seguite dai frontalieri (permesso G: +6%),

Passando alla disoccupazione secondo la definizione dell’Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi mentre la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) basa i suoi dati sulle persone effettivamente iscritte agli Uffici regionali di collocamento (URC), i senza lavoro nella Confederazione erano 201’000, 45’000 in meno nel confronto con un anno fa. Il tasso si è dunque contratto, passando in dodici mesi dal 5 al 4,1%. Tendenza simile pure per l’Unione europea (dal 7,2 al 6%).

A titolo di paragone, la Seco ha annunciato un tasso di disoccupazione in Svizzera del 2,3% per aprile, del 2,1% per maggio e del 2% per giugno.

Entrando nei dettagli delle cifre divulgate oggi dall’UST, la quota di disoccupati giovani (età 15-24 anni) è calata dall’8,3 al 6,9%, quella della fascia 25-49 anni dal 4,9 al 3,9% e quella dei 50enni-64enni dal 4,6 al 3,8%. La diminuzione si è osservata a tutti i livelli di formazione, ma è stata più accentuata negli uomini (dal 4,9 al 3,8%) che fra le donne (dal 5,2 al 4,4%) e tra gli stranieri (dal 9,2 al 6,8%) che negli svizzeri (dal 3,5 al 3,1%).

Il numero di persone disoccupate di lunga data, ossia chi resta senza impiego per un anno o più, si è attestato a quota 89’000, giù di 19’000 unità rispetto al secondo trimestre 2021. La percentuale sul totale dei senza lavoro è leggermente salita dal 44,1 al 44,3%. Tuttavia, la durata mediana (il 50% dei valori è superiore, l’altra metà inferiore) di disoccupazione è rimasta stabile a 280 giorni.

Per quanto riguarda il numero di ore lavoro settimanali effettive per persona, vi è stato un aumento del 3%. In particolare, spicca il +22% nel settore "Servizi di alloggio e di ristorazione".

Infine, nel secondo trimestre il 38,6% delle persone salariate ha lavorato a domicilio almeno occasionalmente, tasso in discesa di 4,9 punti rispetto a dodici mesi prima (43,5%). I rami "Informazione e comunicazione" (81,6%) e "Attività finanziarie e assicurative" (74,5%) hanno le percentuali più alte.

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