Svizzera

L’Uzbekistan riavrà da Berna i beni confiscati a Karimova

Firmato un accordo per la restituzione del patrimonio confiscato nell’ambito del procedimento penale nei confronti della figlia dell’ex presidente

(Keystone)
16 agosto 2022
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La Svizzera e l’Uzbekistan hanno firmato un accordo sulla restituzione di beni patrimoniali confiscati nell’ambito del procedimento penale relativo a Gulnara Karimova, figlia dell’ex presidente Islam Karimov. Gli averi andranno a beneficio della popolazione uzbeka tramite un fondo fiduciario dell’Onu.

L’intesa è stata siglata oggi dal ministro uzbeko della Giustizia Ruslanbek Davletov, in visita in Svizzera, e dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis, indica il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in una nota. L’accordo era stato approvato dal Consiglio federale lo scorso 22 giugno.

La restituzione "avrà un impatto sulle relazioni tra i nostri Paesi e le rafforzerà a lungo termine", ha dichiarato Cassis secondo quanto riportato nel comunicato. I due Stati hanno concordato la creazione di un fondo fiduciario multi-partner delle Nazioni Unite, che il ticinese ha definito "innovativo e trasparente". Esso contribuirà concretamente all’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile in Uzbekistan, ha proseguito ancora il ministro degli Esteri.

Sia Berna sia Tashkent sono rappresentate negli organi strategici del fondo e saranno quindi coinvolte nell’intero processo di restituzione, spiega il DFAE. I progetti finanziati saranno attuati dalle agenzie dell’ONU che partecipano al fondo con una serie di partner esecutivi e saranno controllati conformemente al quadro di monitoraggio e valutazione, nonché ai regolamenti e alle disposizioni del sistema delle Nazioni Unite.

Circa 800 milioni

Il fondo non sarà utilizzato solo per i valori patrimoniali attualmente disponibili, pari a 131 milioni di dollari (124 milioni di franchi al cambio attuale), ma anche per future definitive confische nel quadro del procedimento legale, tuttora in corso, legato a Karimova.

Lo scorso luglio, la Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale (TPF) ha rimesso in discussione la confisca di altri 293 milioni di dollari (277 milioni di franchi) di proprietà di Karimova, rimandando il dossier all’istanza precedente. In totale, nell’ambito di procedimenti avviati nel 2012 nei confronti dell’entourage della donna e poi estesi alla diretta interessata, sono stati bloccati circa 800 milioni di franchi.

Nel frattempo, Karimova si trova in carcere nel suo Paese per un caso di corruzione. La 50enne è la figlia maggiore di Islam Karimov, padre-padrone dell’Uzbekistan dall’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991 fino alla sua morte nel 2016 e per 25 anni alla testa di un sanguinoso regime autoritario.

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