Svizzera

Pollini, il 2022 anno eccezionale per precocità e abbondanza

In Ticino quelli del nocciolo sono presenti dalla fine di dicembre 2021. Vari i record in tutta la Svizzera

(Depositphotos)
9 agosto 2022
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Per chi soffre di allergie, la stagione pollinica 2022 rimarrà impressa nella memoria. Il polline di nocciolo ha riempito l’aria sin dalla fine di dicembre 2021 in Ticino e dall’inizio del 2022 a Nord delle Alpi. Grazie al bel tempo, il carico di "gametofiti" è stato costantemente elevato fino al fuoco d’artificio finale prodotto dalle graminacee.

Con i granuli gialli del nocciolo è incominciata una stagione "eccezionalmente precoce che non ha dato tregua", scrive in un comunicato odierno il Centro Allergie Svizzera (aha!).

In tutta la Confederazione, "il nocciolo ha incominciato a fiorire una ventina-trentina di giorni prima del solito, e la maggior parte delle stazioni di misurazione ne ha constatato valori da forti a molto forti", riassume, citata nella nota, Regula Gehrig, biometeorologa presso l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera).

Nemmeno l’ontano e la betulla, fioriti in coda al nocciolo, sono stati da meno e sono stati seguiti praticamente a ruota dalle graminacee, anch’esse in anticipo rispetto alla media. I pollini di queste ultime hanno infatti toccato concentrazioni elevate soprattutto in maggio.

Vari record su 30 anni

La precocità e l’abbondanza dei pollini sono state favorite dalle condizioni meteorologiche miti. I granuli di nocciolo hanno fatto registrare nelle stazioni di Lucerna, Münsterlingen (Tg) e Buchs (Sg) una delle stagioni più intense dei trent’anni del periodo di confronto (1991-2020). Pure l’ontano, fiorito in contemporanea, ha rilasciato pollini a profusione.

La concentrazione dei gametofiti di betulla è stata elevata in totale per 16-29 giorni sull’Altopiano e per 36 giorni in Ticino, ossia tredici, rispettivamente 16 giorni in più rispetto alla media. A Buchs, a Lucerna e in Ticino queste cifre sono tra le più alte del periodo di confronto.

Raffreddore da fieno ancora precoce

Da metà aprile, le conifere hanno rilasciato pollini in quantità straordinariamente elevate, come si è notato dall’onnipresente polvere gialla. Secondo MeteoSvizzera, si è trattato della terza fioritura dell’abete rosso più intensa dal 1990. La buona notizia è che i suoi pollini praticamente non sono allergenici.

Come già negli ultimi anni, anche quest’anno si sono rilevati i primi pollini di graminacee già a metà aprile. Per chi ha il raffreddore da fieno la situazione si è fatta difficile da fine aprile in Ticino e dall’inizio di maggio al Nord delle Alpi, dove secondo la stazione di misurazione sono stati rilevati tra sei e 21 giorni con concentrazioni molto elevate, un dato superiore alla media.

Appello agli allergici

Il Centro Allergie consiglia alle persone allergiche di sfruttare l’attuale pausa dai pollini per incominciare la desensibilizzazione, chiamata anche immunoterapia specifica, con la quale l’organismo viene gradualmente abituato all’allergene finché non vi reagisce più.

"I disturbi del raffreddore da fieno vengono così attenuati di circa il 75-80% e il consumo di farmaci può essere ridotto in misura considerevole", indica, sempre citata nella nota, Roxane Guillod, viceresponsabile Servizi specializzati di aha!

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