Lo chiede la Conferenza delle istituzioni d’azione sociale, secondo cui le autorità dovrebbero accollarsi i maggiori costi di affitto
La Conferenza svizzera delle istituzioni d’azione sociale (Cosas) chiede che i beneficiari di aiuti sociali non abbiano a pagare il forte aumento delle spese di riscaldamento: le autorità dovrebbero accollarsi i maggiori costi di affitto delle persone interessate, anche se superano i limiti normalmente previsti.
Occorre verificare di volta in volta se l‘aumento dei costi accessori sia effettivamente dovuto all’aumento del prezzo del gasolio e del gas da riscaldamento, dice a Keystone-Ats il segretario generale della Cosas Markus Kaufmann, confermando quanto anticipato negli scorsi giorni dal ’Sonntagsblick’.
È necessario un adeguamento anche per altri costi, ma dovrebbe essere fatto attraverso il meccanismo ordinario, come per i calcoli nei settori dell’Avs, dell’Ai e delle prestazioni complementari, aggiunge Kaufmann. Il Consiglio federale dovrebbe esprimersi in merito il prossimo autunno.
Kaufmann ritiene che una compensazione a breve termine sia necessaria solo se il rincaro del ‘paniere’ considerato dalla Cosas supera il 5%; attualmente è all’1,6%.
Le raccomandazioni della Cosas e della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (Cdos) concernono i bisogni di base e non sono vincolanti per i cantoni. Attualmente, venti cantoni li applicano, mentre sei no.