Svizzera

Mantenuta l’immunità a Roger Köppel, Molina perseguibile

Il primo è accusato di aver divulgato informazioni confidenziali. Il secondo è incolpato di aver partecipato a una dimostrazione non autorizzata.

Il consigliere nazionale Roger Köppel (Udc/Zh)
(Keystone)
30 giugno 2022
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L’immunità del consigliere nazionale Roger Köppel (Udc/Zh) non va soppressa. È quanto deciso dalla Commissione degli affari giuridici degli Stati per 9 voti a 0 e 3 astensioni. Tale decisione contraddice quanto stabilito invece dalla Commissione dell’immunità del Nazionale. Quest’ultima dovrà riesaminare il dossier nel tentativo di appianare questa divergenza.

Köppel, giornalista ed editore della Weltwoche, è accusato di aver divulgato durante il suo podcast del 24 marzo scorso informazioni confidenziali a cui aveva avuto accesso in qualità di membro della Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (Cpe-N).

La Commissione, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, crede che il nesso diretto fra l’attività e la posizione ufficiale di Köppel e gli atti contestati sia dato e all’unanimità è entrata in materia sulla richiesta del Ministero pubblico della Confederazione (Mpc). Ha poi deciso, con 9 voti contro 0 e 3 astensioni, di non sopprimere l’immunità del consigliere nazionale.

In considerazione degli interessi istituzionali del Parlamento e dell’interesse al perseguimento penale, la Commissione è giunta alla conclusione che il presente caso concerne principalmente il rispetto delle regole e delle prassi parlamentari interne e non abbia senso che l’Mpc debba trattare una presunta violazione del segreto di commissione.

La Commissione propone quindi alla CdI-N di chiedere all’Ufficio del Consiglio nazionale di considerare l’adozione di misure disciplinari nei confronti di Köppel.

Molina perseguibile

La Cag-S si è occupata anche del caso del consigliere nazionale Fabian Molina (Ps/Zh) decidendo – 6 voti a 5 e una astensione – che i fatti contestati non avevano un nesso diretto tra l’attività e la condizione di consigliere nazionale. Condivide così la decisione della CdI-N dell’11 maggio. La decisione della Commissione in merito alla richiesta del Ministero pubblico del Cantone di Zurigo è quindi definitiva.

Il 12 febbraio scorso, il deputato è stato accusato a Zurigo di aver partecipato a una dimostrazione non autorizzata. Si trattava di una manifestazione contro un raduno di ‘no-vax’. La Commissione è giunta alla conclusione che Molina non ha partecipato alla dimostrazione in modo direttamente riconducibile al suo mandato di consigliere nazionale. Poiché la sua partecipazione è avvenuta come persona privata, non si può giustificare una posizione privilegiata rispetto agli altri dimostranti.

La Commissione pensa che il nesso diretto fra l’attività e la condizione di consigliere nazionale non sia data, perché nella dimostrazione Molina non ha svolto un ruolo particolare (ad es. in qualità di oratore ufficialmente annunciato) riconducibile alla sua condizione di deputato e distinguibile dagli altri dimostranti.

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