Svizzera

Identità elettronica, avviata la consultazione

Il Consiglio federale ci riprova: dopo il secco ‘no’ alle urne, propone un nuovo Id-e emesso che ‘garantirà la massima protezione dei dati’

(Keystone)
29 giugno 2022
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Dopo il secco rifiuto alle urne il 7 marzo 2021 opposto alla Legge federale sui servizi d’identificazione elettronica (legge sull’Ie), il Consiglio federale ha avviato oggi una consultazione in merito al nuovo mezzo d’identità elettronica che intende permettere ai titolari di identificarsi nel mondo virtuale in modo semplice, sicuro e veloce.

Il nuovo Id-e sarà emesso dalla Confederazione e garantirà la massima protezione dei dati personali, ha indicato la ministra della Giustizia Karin Keller-Sutter in una conferenza stampa oggi a Berna. Uno degli elementi che avevano causato la bocciatura del progetto iniziale era infatti la partecipazione dei privati, avversata da molti ambienti poiché temevano falle nella protezione dei dati.

‘La popolazione ha bisogno di questo strumento’

Già l’anno scorso, pochi mesi dopo il "no" alle urne, il Consiglio federale aveva dichiarato di voler proporre una nuova soluzione in tempi brevi, convinto che la popolazione abbia bisogno di tale strumento. Aveva incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) di elaborare, d’intesa con la Cancelleria federale (CaF) e il Dipartimento federale delle finanze (Dff), una nuova proposta per un’identificazione elettronica sicura e statale.

Nel frattempo il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno approvato sei mozioni di identico contenuto, presentate da tutti i gruppi parlamentari, che chiedono l’introduzione di un mezzo di identificazione elettronico (Id-e) emesso dallo Stato e atto a dimostrare la propria identità.

Se sostenuto, l’Id-e potrebbe entrare in vigore nel 2025

Per coinvolgere in anticipo gli ambienti interessati nella stesura della nuova legge, l’Ufficio federale di giustizia (Ufg) ha già svolto nell’autunno 2021 una consultazione pubblica informale raccogliendo circa 60 pareri.

Ora, tenendo conto dei riscontri ricevuti, il Governo ha avviato la consultazione ufficiale sul progetto preliminare di legge sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull’Id-e) che si concluderà il 20 ottobre. Se tutto procederà per il verso giusto, nell’estate 2023 il progetto verrà sottoposto alle Camere federali e, considerando l’iter parlamentare, potrà entrare in vigore nel 2025, ha dichiarato Karin Keller-Sutter.

Mezzo d’identificazione statale

Secondo la normativa proposta, i titolari di una carta d’identità, di un passaporto svizzero o di una carta di soggiorno per stranieri rilasciata da un’autorità elvetica, potranno richiedere un Id-e. La Confederazione intende offrire una applicazione per lo smartphone con cui gestire in modo sicuro tale mezzo d’identificazione.

L’Id-e potrà essere utilizzato sia in internet, ad esempio per ordinare online un estratto del casellario giudiziario, sia nel mondo reale, ad esempio per dimostrare la propria età quando si acquistano alcolici. Rispetto al progetto di legge respinto nel 2021, la Confederazione è ora responsabile dell’emissione dell’Id-e e gestisce direttamente l’infrastruttura su cui si basa tale mezzo, spiega la nota.

Protezione dei dati garantita

Inoltre, i futuri titolari di un Id-e statale avranno il massimo controllo sui loro dati ("self sovereign identity"). La protezione dei dati andrà garantita non solo dal sistema stesso (principio della "privacy by design"), ma anche mediante la riduzione del flusso delle informazioni al minimo necessario (principio della minimizzazione dei dati) e il loro salvataggio decentralizzato.

Inoltre, l’impiego dell’Id-e sarà volontario e gratuito. Tutti i servizi della Confederazione per i quali è possibile usare il nuovo Id-e continueranno a essere offerti anche in modalità analogica. Nel contempo tutte le autorità, anche cantonali e comunali, saranno tenute ad accettare l’Id-e se ricorrono all’identificazione elettronica, ad esempio quando rilasciano un certificato di domicilio o un estratto del registro esecuzioni e fallimenti.

Altri mezzi di autenticazione

La normativa proposta prevede che l’infrastruttura statale creata per l’Id-e possa essere utilizzata anche da autorità comunali e cantonali nonché da privati. Attualmente documenti quali i diplomi, i biglietti per manifestazioni e le tessere associative sono perlopiù rilasciati su supporti fisici o eventualmente come documenti Pdf.

Con l’infrastruttura prevista, questi documenti potranno essere rilasciati anche in formato digitale ed essere gestiti in modo sicuro nell’app messa a disposizione dalla Confederazione, ha concluso Karin Keller-Sutter.

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