Svizzera

Credito per l’acquisto di vaccini, si va in conciliazione

Non si appianano le divergenze tra Consiglio nazionale e Stati sull’aggiunta al preventivo 2022

Credito controverso
(Ti-Press)
15 giugno 2022
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Sarà necessaria una conferenza di conciliazione per decidere il destino della prima aggiunta al preventivo 2022 della Confederazione. Le due Camere si oppongono per quel che concerne l’acquisto di vaccini anti-Covid-19 per il 2023.

Ieri, per la terza volta, il Nazionale ha sostenuto la proposta del Consiglio federale di stanziare 780 milioni per l’acquisto di 14 milioni di dosi. Oggi gli Stati – con 29 voti contro 14 e una astensione – hanno nuovamente detto di non essere disposti a spendere più di 560 milioni (per 7 milioni di dosi).

Questa riduzione, ha spiegato la relatrice commissionale Johanna Gapany (Plr/Fr), tiene conto dell’evoluzione sanitaria. "Bisogna procedere a tappe, senza precipitazione", ha aggiunto. Inutile l’appello di Eva Herzog (Ps/Bs), che ha invitato i colleghi a non correre rischi sanitari.

Gli altri elementi del primo supplemento al budget sono invece stati adottati dalle Camere nelle scorse sedute. Tra questi figurano 234 milioni per l’acquisto di vaccini per l’anno in corso. Altri 2,1 miliardi di franchi saranno destinati all’assicurazione contro la disoccupazione.

Accolte anche le risorse supplementari per l’Ufficio federale della sanità pubblica, i contributi più elevati destinati alla protezione della salute e alla prevenzione, il credito d’impegno per la compensazione all’estero delle emissioni di gas serra dell’Amministrazione federale nonché la compensazione di parte delle spese necessarie per alloggiare le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina nell’ambito della cooperazione bilaterale allo sviluppo (61 milioni).

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