Svizzera

Arrestati in Svizzera tre sospetti sostenitori dell’Isis

Effettuati arresti e perquisizioni domiciliari nella Confederazione e in Germania nell’ambito della lotta al terrorismo

(Keystone)
14 giugno 2022
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In Svizzera e in Germania sono stati effettuati quattro arresti e diverse perquisizioni domiciliari nell’ambito della lotta al terrorismo. Secondo il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), quattro persone sono sospettate di sostenere il sedicente Stato islamico (Isis).

L’operazione congiunta tra Confederazione e Repubblica federale si è svolta ieri sera per opera del MPC, della magistratura dei minorenni di Winterthur (ZH) e del Procuratore generale federale presso la Corte di giustizia di Germania. In Svizzera, dove i provvedimenti sono stati effettuati nei cantoni di Zurigo, San Gallo e Lucerna, sono state arrestate tre persone ed eseguite sette perquisizioni mentre in Germania sono stati eseguiti un arresto e una perquisizione, indica una nota diramata stamani dal MPC.

La Procura federale conduce un procedimento penale nei confronti di due imputati maggiorenni per sospetta violazione della Legge federale che vieta i gruppi "Al-Qaïda" e "Stato islamico" nonché le organizzazioni associate e per sospetta partecipazione o sostegno a un’organizzazione terroristica.

Indagine avviata nel 2021

L’indagine in questione è stata avviata nel dicembre 2021. Gli imputati sono due cittadini svizzeri di 20 e 26 anni con domicilio nel canton Zurigo. Entrambi, già noti alle autorità svizzere di perseguimento penale e con precedenti penali per azioni di sostegno all’Isis, sono stati arrestati. Per loro il MPC presenterà presumibilmente un’istanza di carcerazione preventiva presso il giudice dei provvedimenti coercitivi competente.

Il terzo arresto in Svizzera è stato eseguito nell’ambito di un procedimento penale della magistratura dei minorenni di Winterthur, poiché si tratta di un imputato di età inferiore ai 18 anni. Questa autorità non ha pubblicato ulteriori informazioni in merito.

I quattro sono collegati tra loro

Le tre persone arrestate in Svizzera erano collegate sia tra di loro sia con la persona arrestata dalle autorità tedesche in Germania. Per questo motivo, le perquisizioni domiciliari e gli arresti si sono svolti contemporaneamente. Le indagini in corso hanno lo scopo di chiarire le accuse nei confronti degli imputati nonché il loro ruolo e le loro intenzioni. Il MPC sottolinea che a tutti gli imputati si applica la presunzione di innocenza. "Attualmente non possono essere rilasciate ulteriori dichiarazioni", scrive la procura federale.

In Germania l’Ufficio federale della polizia criminale ha arrestato a Römerberg (Renania-Palatinato) un uomo di nazionalità tedesca, di cui un comunicato odierno del Procuratore generale federale tedesco fornisce il nome di battesimo ma non l’età.

L’imputato è fortemente sospettato di preparare un grave atto di violenza in grado di mettere in pericolo lo Stato nonché di appartenere a un’organizzazione terroristica all’estero (secondo la traduzione letterale dei relativi articoli del codice penale tedesco).

Il tedesco membro dell’Isis

Il Procuratore generale federale tedesco è più loquace del MPC sul profilo dell’imputato. Stando alla nota, questi è da tempo un seguace delle idee jihadiste e islamiche radicali. A metà settembre 2020, ha viaggiato dalla Germania alla Turchia per proseguire da lì verso la Siria. In questo paese, l’imputato voleva unirsi all’Isis, ricevere da esso un addestramento militare e poi partecipare a operazioni di combattimento o ad attacchi terroristici. Tuttavia, ciò non è avvenuto. L’imputato è invece tornato in Germania alla fine di ottobre 2020.

Al più tardi dall’aprile 2021, ha integrato l’Isis in Germania e ha svolto ampie attività di propaganda per l’organizzazione. Il suo compito principale era quello di tradurre testi ufficiali dell’Isis, video o messaggi audio dall’arabo al tedesco e di distribuirli su vari canali del servizio di messaggeria Telegram nei Paesi di lingua tedesca. L’Isis considera tali attività equivalenti alla partecipazione diretta alla jihad violenta.

Inoltre, l’uomo è stato sottoposto a un interrogatorio telefonico da parte di funzionari dell’Isis nel tardo autunno del 2021. Lo scopo di questo colloquio era di verificare l’affidabilità dell’accusato, dato che aveva nuovamente pianificato di recarsi nelle aree operative dell’Isis. Tale tentativo è fallito nuovamente nel gennaio 2022.

Oggi le competenti autorità decideranno se carcerare preventivamente l’imputato.

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