Svizzera

La Svizzera chiude i rubinetti al petrolio russo

Allineandosi all’Unione europea, Berna opta a sua volta per l’embargo al greggio e inasprisce le sanzioni nei confronti di persone e aziende

Giro di vite da Palazzo federale
(Keystone)
10 giugno 2022
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In scia a quanto deciso dall’Unione europea, la Svizzera ha deciso di partecipare all’embargo sul greggio russo.

Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, che ha pure aderito alle sanzioni contro ulteriori centinaia di cittadini russi, tra cui Aleksandra Melnichenko, moglie dell’oligarca Andrey. Esclusa dal sistema interbancario internazionale Swift Sberbank, il più grande istituto di credito russo. Le modifiche alle pertinenti ordinanze entrano in vigore stasera alle 18.

Il marito di Aleksandra Melnichenko le aveva intestato il controllo delle sue aziende di carbone (Suek) e fertilizzanti (EuroChem) nel tentativo di sfuggire alle sanzioni. Secondo i media, la coppia risiede a St. Moritz, nei Grigioni.

Le misure contro la Russia e la Bieolorussia rispecchiano le nuove sanzioni adottate lo scorso 3 giugno da Bruxelles in considerazione della gravità della situazione in Ucraina dopo l’invasione russa, indica il governo.

Questo sesto pacchetto punitivo comprende un embargo sul greggio e su alcuni prodotti petroliferi provenienti dalla Russia. L’embargo entrerà gradualmente in vigore nell’Ue entro l’inizio del 2023. Il Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) dovrà quindi modificare l’ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina ed esaminare in modo approfondito, insieme al Dipartimento delle finanze (Dff) e a quello dell’energia (Datec) le conseguenze dell’embargo petrolifero in Svizzera.

Nel settore finanziario è stata di nuovo vietata la fornitura di servizi di revisione e consulenza alle imprese. Vengono precisati anche i divieti di prestazione di servizi ai trust. Inoltre, l’Ue vieta la pubblicità nei contenuti prodotti o trasmessi da alcuni media russi come Russia Today o Sputnik.

Il Defr ha anche approvato la designazione di oltre 100 nuove persone e organizzazioni russe o bielorusse. Si tratta di militari ritenuti responsabili dei crimini commessi a Bucha, di persone attive in politica, nella comunicazione/propaganda, nonché di circoli oligarchici e dei loro familiari, tra cui appunto Aleksandra Melnichenko. La lista svizzera delle persone e delle organizzazioni sanzionate corrisponde in toto a quella dell’Ue.

Inoltre, è stata approvata l’esclusione da Swift di quattro nuove banche russe e bielorusse, tra cui Sberbank.

Infine, sono state ampliate le liste dei beni vietati all’esportazione che potrebbero contribuire al rafforzamento militare e tecnologico della Russia o allo sviluppo del suo settore della difesa e della sicurezza, nonché la lista dei beni che non possono essere importati per via della loro importanza economica.

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