Svizzera

Sul bio, battibecco fra Ceo di Syngenta e piccoli agricoltori

Il Ceo del colosso agrochimico: l’agricoltura bio consuma più terra. L’associazione piccoli agricoltori: troppa terra ai foraggi per la fame di carne

(Keystone)
8 maggio 2022
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Di fronte alla minaccia di una crisi alimentare globale, è necessario rinunciare all’agricoltura biologica. Lo sostiene Erik Fyrwald, CEO del colosso agrochimico basilese Syngenta, secondo cui i Paesi ricchi hanno l’obbligo di aumentare la loro produzione agricola per evitare una catastrofe mondiale.

Le rese dell’agricoltura biologica possono essere inferiori fino al 50% a seconda del prodotto, afferma Fyrwald sulle colonne della NZZ am Sonntag. Per il CEO di Syngenta – gruppo specializzato, tra le altre cose, nella produzione di prodotti fitosanitari e sementi – "la conseguenza indiretta è che le persone muoiono di fame in Africa, perché noi mangiamo sempre più prodotti bio".

L’agricoltura biologica favorisce il consumo di terra, perché richiede superfici più grandi. Danneggia anche il clima, poiché i campi vengono solitamente arati, il che aumenta le emissioni di CO2, sostiene ancora Fyrwald.

Terza via

Malgrado Syngenta produca pesticidi e sementi geneticamente modificate, Fyrwald afferma di non opporsi all’agricoltura biologica per favorire gli interessi di Syngenta, gruppo rilevato nel 2017 dal gigante cinese ChemChina. Il settore realizza infatti alti profitti con i prodotti bio, poiché i consumatori sono pronti a pagare molto per questo, fa notare il CEO.

Fyrwald propone una terza via in agricoltura, che non è né solo convenzionale, né unicamente biologica. Il suo concetto di "agricoltura rigenerativa" prevede la rotazione delle colture come nell’agricoltura biologica e allo stesso tempo propone un uso mirato di pesticidi e OGM allo scopo di aumentare le rese.

A causa della crisi del coronavirus e di condizioni meteorologiche estreme, i prezzi di mais, soia e cereali erano già saliti prima della guerra in Ucraina, afferma ancora Fyrwald. Con l’invasione russa dell’Ucraina, che sfama 400 milioni di persone, la crisi alimentare globale rappresenta un grande pericolo. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite copre i bisogni di 125 milioni di persone, e metà del grano proviene dall’Ucraina. Questo non è però più disponibile, conclude il CEO di Syngenta.

Affermazioni CEO Syngenta sono "grottesche", presidente VKMB


Con le sue argomentazioni, il CEO di Syngenta Erik Fyrwald vuole solo difendere il fatturato del suo gruppo, confrontato con la diminuzione dell’uso di pesticidi tra i contadini. Lo afferma il presidente dell’Associazione dei piccoli agricoltori (VKMB), il consigliere nazionale Kilian Baumann (Verdi/BE), che non esita a definire "grottesche" le affermazioni di Fyrwald.

Per il bernese, titolare di una azienda agricola biologica, non è la produzione bio a favorire il consumo della terra, ma la fame di carne. La produzione di foraggi occupa oggi il 43% delle terre arabili in Svizzera, a cui si aggiungono importazioni pari a 1,2 milioni di tonnellate. La produzione di calorie animali richiede molto più spazio di quella delle calorie vegetali, ricorda Baumann.

Per far fronte alla minaccia di una crisi alimentare globale, Fyrwald ha chiesto di abbandonare l’agricoltura biologica allo scopo di aumentare la produzione.

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