Svizzera

Ricatto a Berset, archiviata l’inchiesta sulla fuga di notizie

Tutto era partito da un articolo delle Weltwoche. Ma il procuratore federale straordinario Christoph Rüedi non ha trovato prove

Il consigliere federale Alain Berset
(Keystone)
4 maggio 2022
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Berna – Si è conclusa con un nulla di fatto l’inchiesta condotta dal procuratore argoviese Christoph Rüedi sulla fuga di notizie legata al tentativo di ricatto nei confronti del consigliere federale Alain Berset. A causa dell’assenza di prove, il procedimento è stato archiviato.

Sollecitata oggi da Keystone-ATS, l’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) ha confermato l’informazione anticipata dai giornali SonntagsZeitung e Le Nouvelliste, indicando che l’archiviazione risale a fine gennaio. Le indagini si sono concentrate su dipendenti della Procura federale, sospettati di aver trasmesso al settimanale svizzero-tedesco Weltwoche documenti relativi al tentato ricatto subito da Berset.

L’MPC aveva depositato lo scorso settembre un denuncia penale presso il proprio organo di sorveglianza per violazione del segreto d’ufficio, dopo che informazioni riservate sul caso erano apparse in un articolo della Weltwoche. L’AV-MPC aveva poi nominato Rüedi procuratore federale straordinario, incaricandolo di indagare su questo dossier.

I dettagli sulla Weltwoche

La Weltwoche aveva infatti riportato i dettagli del tentato ricatto, citando in particolare documenti giudiziari confidenziali. Nel pezzo si rimproverava inoltre a Berset di aver utilizzato fondi pubblici nella gestione della vicenda, un aspetto che però non è rientrato nel mandato affidato a Rüedi.

Il settimanale, un organo di stampa vicino all’UDC, nel novembre 2020 aveva reso di dominio pubblico il fatto che l’MPC un paio di mesi prima avesse condannato una donna che aveva cercato di estorcere denaro al capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) a una pena di 150 aliquote giornaliere da 30 franchi, sospese per due anni con la condizionale. Il decreto d’accusa era diventato esecutivo.

Il caso era stato in seguito liquidato dal consigliere federale friburghese come una "questione privata" ormai regolata. Stando al decreto d’accusa, la donna ha usato delle foto e una corrispondenza privata fra lei e Berset per esigere il versamento di 100’000 franchi, prima di ritirare tale richiesta.