Ben oltre le previsioni l’indicatore dell’occupazione calcolato dal Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo
Malgrado le incertezze sulla congiuntura globale, le prospettive a breve termine sul mercato del lavoro svizzero sono ulteriormente migliorate e si trovano ormai ai massimi da 30 anni. Lo segnala l’indicatore dell’occupazione calcolato dal Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (Kof).
Nel secondo trimestre, il parametro si è attestato a 14,8 punti, in aumento di 2,6 punti rispetto ai primi tre mesi del 2022, che presentavano un dato (rivisto) di 12,2. Si tratta di un record storico, il valore più alto dall’inizio del calcolo dell’indicatore nel 1992, spiegano gli specialisti zurighesi.
Il dato si basa sulle risposte di oltre 4’500 aziende, a cui è stato chiesto di specificare i piani riguardo all’occupazione. Il responso è chiaro: in generale le imprese giudicano il loro attuale organico troppo limitato e intendono reclutare nuovo personale nel corso dei tre prossimi mesi. "Il valore dell’indicatore segnala una crescita complessiva molto forte dell’occupazione per il trimestre in corso e quello successivo", afferma il Kof.
La ripresa è in atto in tutti i settori, con valori spesso da primato. Particolarmente degna di nota, agli occhi degli specialisti del Politecnico federale, è l’evoluzione del comparto alberghiero e della ristorazione: se nel primo trimestre era attesa ancora una lieve contrazione del numero di dipendenti, ora l’organico viene considerato non sufficiente. L’indicatore settoriale non è mai stato così elevato, evidenzia il Kof. Buoni impulsi arrivano anche dai rami della costruzione e del commercio all’ingrosso, nonché dalle banche e dalle assicurazioni. Nel segmento manifatturiero l’indicatore è sceso leggermente, ma rimane a un livello molto elevato.