Svizzera

L’esercito svizzero si arma anche contro gli attacchi cyber

Il ‘Concetto generale cyber’ presentato oggi agirà da caposaldo in materia fino a metà degli anni 2030

(Keystone)
13 aprile 2022
|

L’esercito svizzero vuole attrezzarsi al meglio per difendersi dagli attacchi provenienti da ciberspazio e spazio elettromagnetico, cambi di battaglia, come dimostra quanto sta accadendo in Ucraina, sempre più d’importanza chiave durante i conflitti moderni. Il Consiglio federale ha illustrato oggi come intende procedere nei prossimi anni per non farsi trovare impreparato su questo fronte.

L’attuale guerra in Ucraina, mette in luce il governo in un comunicato, palesa come il ciberspazio e lo spazio elettromagnetico svolgano un ruolo centrale per l’esercizio del potere nonché per la preparazione e lo svolgimento di un conflitto. I rischi e le minacce a essi legati sono molteplici e spaziano dalle attività criminali allo spionaggio, passando per manipolazione e disinformazione fino ad arrivare all’impiego di cybermezzi offensivi nel quadro di uno scontro armato.

Queste minacce non risparmiano l’esercito svizzero e pertanto è stato elaborato un apposito documento, chiamato "Concetto generale cyber", di cui oggi il governo ha preso atto e che agirà da caposaldo in materia fino alla metà degli anni 2030. Redatto da un gruppo di esperti, va a completare il rapporto sulla difesa aerea del futuro e quello sul futuro delle truppe di terra, allestiti per l’orientamento a medio e a lungo termine dell’esercito.

Gli investimenti necessari ammonteranno prevedibilmente a una cifra fra gli 1,6 e i 2,4 miliardi di franchi. Le risorse finanziarie saranno di volta in volta richieste al Parlamento nel quadro del budget ordinario dell’esercito.

Truppa digitalizzata

Il team di specialisti ha presentato tramite tre diverse opzioni, basate su forme di conflitto ibrido, le possibilità a disposizione per sviluppare in modo orientato al futuro le capacità nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico. Il governo ha incaricato il Dipartimento della difesa (DDPS) di perseguire la terza via, che consentirà di creare le premesse tecniche per la digitalizzazione della truppa, equipaggiandola con sistemi TIC (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) moderni.

In tal senso, ad assicurare le fondamenta sarà il programma "Fitania", il quale permetterà di realizzare una rete di condotta digitalizzata e flessibile, nonché di coinvolgere i partner. Scegliendo questa opzione inoltre, l’esercito conseguirà un importante obiettivo della Strategia nazionale per la protezione della Svizzera contro i cyber-rischi (SNPC), secondo la quale tutti gli attori devono essere in grado di provvedere autonomamente alla propria protezione.

I militari dovranno essere in grado di contrastare le minacce nel settore cyber, ad esempio quelle rappresentate da sistemi d’arma avversari quali i sistemi di comando e controllo dell’artiglieria a lunga gittata o della difesa terra-aria. La maggior parte dei battaglioni e delle compagnie dovrà poter svolgere impieghi autonomi. L’obiettivo sarà ostacolare la comunicazione di dati via radio del nemico e pregiudicarne le capacità di condotta a livello tattico.

Partner civili

In futuro poi, l’esercito dovrà anche essere in grado di appoggiare in via sussidiaria le autorità civili nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico. L’ulteriore sviluppo nel settore cyber renderà possibili nuove prestazioni di appoggio.

L’esercito comunque coopera già attualmente in questo contesto con partner civili, in particolare nel quadro della Rete integrata Svizzera per la sicurezza, ricorda l’esecutivo. Ad esempio, gli uffici federali interessati sono autorizzati a utilizzare le reti e i centri di calcolo militari, più sicuri e resistenti, se in una situazione di crisi i mezzi civili non sono sufficienti.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE