Nel 2021 sono stati spesi 3,6 miliardi di franchi, mai così tanti dal 2016 in proporzione al reddito nazionale lordo
Berna – Nel 2021 l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) della Svizzera ha raggiunto i 3,589 miliardi di franchi, 243 milioni in più rispetto all’anno prima. In proporzione al reddito nazionale lordo (RNL) si tratta dello 0,51%, a fronte dello 0,49% nel 2020. Per la prima volta dal 2016 il rapporto APS/RNL supera così di nuovo lo 0,5%.
Il parlamento ha concesso due crediti aggiuntivi, il primo per garantire la risposta della cooperazione internazionale della Svizzera alla crisi sanitaria causata dal Covid-19 (226 milioni di franchi) e il secondo per fornire sostegno umanitario alla popolazione afghana dopo la presa di potere da parte dei talebani (23 milioni di franchi), ricorda una nota del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e della Segreteria di Stato dell’economia (SECO). La Svizzera ha anche donato ai paesi in via di sviluppo dosi di vaccino contro il coronavirus in eccesso e altro materiale sanitario (per un totale di 45 milioni di franchi contabilizzabili nell’APS).
Attraverso la cooperazione internazionale la Svizzera contribuisce a ridurre la povertà, ad affrontare sfide globali come le pandemie e i cambiamenti climatici, a promuovere la pace e i diritti umani e a diminuire le cause della migrazione forzata e irregolare, spiega il comunicato. Concorre inoltre a favorire uno sviluppo globale rispettoso dell’ambiente, fondato su una gestione sostenibile delle risorse naturali.
Oltre alle attività della cooperazione internazionale, nell’APS sono computate spese sostenute da altri uffici federali e i contributi dei Cantoni e dei Comuni svizzeri. In particolare vengono contabilizzati anche alcuni costi connessi all’assistenza a profughi e rifugiati, richiedenti l’asilo e persone ammesse provvisoriamente in Svizzera; nel 2021 essi sono ammontati a 337 milioni di franchi. Se si escludono tali costi, la percentuale dell’APS rispetto all’RNL è pari allo 0,46% (0,45% nel 2020).