Svizzera

Dall’Udc plebiscitata la neutralità armata perpetua

Governo sollecitato a rinunciare all’avvicinamento alla Nato e alla politica di difesa e sicurezza comune dell’Ue

Il presidente dell’Udc svizzera Marco Chiesa e il consigliere federale Guy Parmelin
(Keystone)
9 aprile 2022
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L’assemblea dei delegati Udc ha adottato oggi a Coira una risoluzione in favore della neutralità armata perpetua della Svizzera. La proposta è stata accolta con 303 sì, 1 no e 1 astenuto.

Il testo esorta il Consiglio federale a tornare a una neutralità armata integrale, come quella che ha garantito al Paese pace e sicurezza per oltre 200 anni. Viene in particolare chiesto al Governo di rinunciare ad avvicinarsi alla Nato e alla politica di sicurezza e difesa comune dell’Ue. La capacità di difesa deve inoltre essere ripristinata, aumentando il bilancio dell’esercito di due miliardi di franchi, per arrivare all’1% del prodotto interno lordo.

I delegati hanno anche invitato il Consiglio federale a offrire attivamente i suoi buoni uffici alla Russia e all’Ucraina, a proporre la Svizzera come sede di negoziati e a utilizzare tutte le opzioni diplomatiche per cercare di agevolare la fine del conflitto.

Per difendere la risoluzione sono scesi in campo i consiglieri nazionali Roger Köppel (Zh) e Franz Grüter (Lu). Particolarmente applaudito l’intervento del primo deputato, che ha sostenuto come la Svizzera abbia abbandonato la neutralità, adottando le sanzioni dell’Ue contro la Russia. L’Udc è l’unico partito che sostiene rigorosamente il mantenimento della neutralità e che tratta tutte le parti in guerra allo stesso modo, ha affermato l’imprenditore e giornalista. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Grüter: «la Svizzera non si immischia negli affari altrui, già Nicolao della Flüe aveva proclamato questo principio».

Legge trapianti, un chiaro no alla sua modifica

L’assemblea si è poi espressa in modo compatto contro la modifica della legge sui trapianti: 248 voti contrari, 72 favorevoli e 12 astensioni al testo legislativo che, a detta della consigliera nazionale Verena Herzog (Tg) mira «a rendere il corpo umano una sorta di negozio self-service di organi».

Durante la discussione relativa al tema in votazione il 15 maggio si sono levate anche voci di tenore contrario, come quella del consigliere nazionale Franz Grüter (Lu), che ha raccontato di sua figlia, che a lungo termine potrebbe dipendere dal cuore di un donatore.

I delegati si sono però fatti convincere dalle argomentazioni di Herzog, che considera utopico pensare che tutti i cittadini sappiano che devono opporsi alla donazione, se non vogliono che essa venga effettuata.

Compatti contro la ‘Lex Netflix’

Quasi all’unanimità (271 no, 1 astensione) è stata spazzata via la modifica – nota come "Lex Netflix" – della legge sul cinema: tasse sullo streaming e quote minime di produzioni elvetiche sulle piattaforme sono state considerate illiberali e quindi inaccettabili.

Dopo una lunga discussione è poi stata raccomandata – 204 sì, 104 no, 4 astensioni – l’adozione del regolamento Ue sull’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), con in particolare l’incremento del contributo annuale svizzero da 14 a 61 milioni di franchi. L’assemblea si è lasciata convincere dal consigliere federale Ueli Maurer, che ha sostenuto come un no significherebbe essere esclusi dal sistema di Schengen e Dublino. «È in gioco la nostra sicurezza», ha argomentato il ministro delle finanze.

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