Svizzera

Prevenzione della povertà, Confederazione ‘ha fatto i compiti’

Secondo un rapporto le esigenze del parlamento sono state rispettate. Gli strumenti messi in atto sarebbero stati adatti alla crisi pandemica.

(Depositphotos)
6 aprile 2022
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La Confederazione ha rispettato le esigenze del parlamento in materia di prevenzione della povertà negli anni 2019-2021. Lo indica un rapporto ad hoc adottato oggi dal Consiglio federale. Gli strumenti messi in atto all’inizio del programma sono stati adattati alla crisi pandemica.

Cantoni e Comuni in prima linea

Il rapporto, intitolato ‘Mantenimento del ruolo strategico della Confederazione in materia di prevenzione della povertà’, disponibile in tedesco e francese, ricorda che la Berna federale, Cantoni e Comuni si suddividono le competenze. La prima è attiva soprattutto in materia di prevenzione, le autorità regionali e locali invece sono tenute a contrastare situazioni d’indigenza già esistenti o imminenti.

Una piattaforma per migliorare la collaborazione

Il parlamento nel 2019, accogliendo un postulato della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati, aveva incaricato il governo di continuare a valutare l’efficacia delle misure di prevenzione, che fino ad allora facevano parte di un Programma nazionale. A questo scopo è stata istituita la Piattaforma nazionale contro la povertà, che sarà attiva fino al 2024. Questo ente ricalca in gran parte la struttura precedente. Il rapporto adottato oggi ne valuta l’attività fino al 2021 e fa il punto sulle altre misure adottate dalla Confederazione.

La Piattaforma agisce su un piano scientifico e pragmatico: intende migliorare la collaborazione tra gli attori attivi in questo ambito, intensificare il dialogo tra esperti e ampliare la conoscenza delle parti interessate. Ha operato ad esempio nel sostegno ai giovani a rischio nelle fasi di transizione dalla scuola alla formazione e dalla formazione al mondo del lavoro, nella qualificazione degli adulti a rischio di povertà e nel sostegno alle famiglie.

La pandemia ha aumentato le disparità economiche

Dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19 è stato aggiunto un nuovo tema prioritario per esaminare l’impatto della crisi sulla povertà e sulle disparità socioeconomiche e documentare le attività di ricerca in corso. La pandemia ha fatto aumentare le disparità economiche, almeno temporaneamente. Tuttavia, nel 2020 e 2021 il numero dei beneficiari dell’aiuto sociale non è cresciuto in parallelo, anche grazie alle prestazioni di aiuto predisposte da Confederazione, Cantoni e Comuni. Il governo giudica positivamente i rapporti pubblicati dalla Piattaforma nei primi anni di attività.

Ai suoi occhi sono pure efficaci i provvedimenti adottati al di fuori di questa struttura, che hanno riguardato in particolare gli adulti poco qualificati, la parità di opportunità in materia di sanità e le persone senza un tetto.

Secondo l’indagine sui redditi e le condizioni di vita (Silc) del 2020 dell’Ufficio federale di statistica, in Svizzera sono circa 722mila le persone in situazione di povertà (redditi del 2019). Si tratta di persone che, anche considerando eventuali prestazioni sociali, non dispongono di un reddito che garantisca loro il minimo vitale sociale. La quota delle persone povere rispetto alla popolazione residente permanente è dell’8,5%. Negli ultimi anni ha registrato una tendenza all’aumento.

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