Svizzera

Dal lockdown un numero record di nascite nel 2021

L’ultima statistica della popolazione e delle economie domestiche parla del 4,1% in più rispetto al 2020, incremento ‘mai così importante dal 1988’.

Due picchi di nascite, da gennaio ad aprile e da agosto a dicembre.
5 aprile 2022
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Il primo e il secondo lockdown dovuti al coronavirus hanno avuto un effetto positivo sulla libido degli svizzeri. È quanto suggerisce l’ultima statistica della popolazione e delle economie domestiche: secondo i dati, durante il 2021 ci sono stati due picchi di nascite, da gennaio ad aprile e da agosto a dicembre, corrispondenti a concepimenti rispettivamente da aprile a luglio 2020 e da novembre 2020 a marzo 2021. Nel dettaglio, lo scorso anno sono stati registrati 89’400 nati vivi, 3’500, o il 4,1%, in più rispetto al 2020. Un numero così elevato di nascite, sottolinea l’Ufficio federale di statistica (Ust), non si vedeva dal 1972 e un incremento così importante dal 1988.

Nel 2021 il numero medio di figli per donna si è attestato a 1,51, rispetto all’1,46 del 2020. A eccezione di Nidvaldo e Obvaldo, tutti i cantoni hanno registrato un aumento delle nascite. Sul fronte dei decessi si constata un miglioramento rispetto al 2020, il primo anno contraddistinto dal coronavirus, ma i dati sono ancora nettamente più alti del 2019 pre-pandemico. Le cifre indicano che nel 2021 sono morte 71’100 persone, ovvero 5’100 (o il 6,7%) in meno rispetto all’anno precedente ma 3’300 in più (+4,9%) rispetto al 2019. Dopo essere diminuito bruscamente nel 2020 a causa dell’aumento dei decessi, nel 2021 l’incremento naturale, ossia la differenza tra le nascite e i decessi, è salito nuovamente e si è attestato a quota 18’300, un dato simile a quello del 2019 (18’400). Da notare che in Ticino e nei Grigioni – come a Sciaffusa, Glarona e Giura – il saldo naturale è risultato negativo.

Nel 2021 la speranza di vita è tornata ad aumentare, ma per gli uomini non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemici. Alla nascita gli uomini possono sperare vivere 81,7 anni (2020: 81,1, 2019: 81,9), le donne 85,7 (2020: 85,2, 2019: 85,6). Sempre nel 2021, sono immigrate in Svizzera 22’300 persone che avevano il passaporto rossocrociato e 143’300 stranieri, per un totale di 165’600 (+1,5%). Gli individui che hanno lasciato il nostro Paese sono stati 114’600 (svizzeri: 28’700; stranieri: 85’900), dato corrispondente a un aumento del 4,8%. Il saldo migratorio è pertanto diminuito, passando da 53’800 nel 2020 a 51’000 nel 2021 (-5,3%).

La popolazione residente permanente della Svizzera ammontava così al 31 dicembre 2021 a 8’736’500, pari a un aumento in un anno di 66’200 unità, o +0,8%. Questo incremento demografico è leggermente superiore a quelli registrati nei tre anni precedenti, precisa l’UST.

Nell’anno in rassegna, informa ancora l’Ust, sono stati celebrati più matrimoni (36’200, +3,0%), ma anche più divorzi (17’000, +5,1%). L’età media degli uomini alla prima unione è rimasta stabile a 32,2 anni. Quella delle donne è aumentata leggermente, passando da 30,2 a 30,3 anni. La durata media del matrimonio al momento del divorzio è salita a 15,7 anni (+0,1).

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