Svizzera

In Ticino i salari più bassi. E il divario aumenta

Nel 2020 la remunerazione mediana a sud delle Alpi era di 5’546 franchi. Contro i 6’665 della mediana svizzera

Differenze tanto nel privato quanto nel pubblico
(Ti-Press)
28 marzo 2022
|

Il Ticino si conferma la regione svizzera con i salari più bassi, sia nelle professioni di punta, sia per gli impieghi meno qualificati. Nel 2020 la remunerazione mediana era di 5’546 franchi al mese, considerando tanto il settore pubblico quanto quello privato.

Tutte le grandi altre zone della Svizzera erano ben oltre i 6’000 franchi, con un minimo di 6’274 franchi nella Svizzera orientale (che comprende i Grigioni) e un massimo di 7’113 a Zurigo, emerge dai dati dell’Ufficio federale di statistica (Ust). Lo stipendio considerato è quello lordo, con le indennità (per esempio per lavoro a turni o domenicale) e comprendente un dodicesimo della tredicesima.

La mediana svizzera era a 6’665 franchi (per mediana si intende che la metà dei salari in questione è sopra la cifra indicata, l’altra metà è sotto: non è quindi una media, su cui incidono maggiormente i singoli importi molto alti o molto bassi). Per i quadri superiori o medi, i franchi alla fine del mese erano invece 10’531 in Svizzera e 8’537 in Ticino.

La differenza fra il livello retributivo a nord e a sud della Alpi è ancora meglio evidenziato prendendo in considerazione solo il settore privato. In tal caso lo stipendio ticinese scende a 5’203 franchi, mentre il secondo più basso, quello della Svizzera orientale, è di oltre 1’000 franchi più elevato, a 6’239. La mediana elvetica è a 6’361 franchi.

Se si guardano i dati in prospettiva si nota che il divario sta aumentando. Il valore di riferimento del Ticino nel 2008 era infatti di 4’929 franchi, contro 5’786 nella Confederazione: lo scarto era quindi di 857 franchi. Dodici anni più tardi la differenza è di 1’158 franchi. Significativo potrebbe apparire anche il dato che si sono fatti ancora più lontani sia ‘i parenti poveri’ (o meno ricchi) della Svizzera orientale (erano a 485 franchi in più nel 2008, cifra salita a 865 nel 2020) sia i primi della classe di Zurigo (da 1’307 a 1’704 franchi in più).

Inutile dire che i vari settori economici presentano buste paga assai differenti: basti notare che la mediana è a 3’947 franchi in Ticino nei servizi di alloggio e ristorazione, mentre il valore più elevato si registra nelle attività finanziarie e assicurative (8’370 franchi).

Tornando ai dati generali elvetici, Il 10% dei dipendenti ha guadagnato meno di 4’382 franchi al mese, mentre il 10% meglio pagato ha percepito un salario superiore a 11’996 franchi. Tra il 2008 e il 2020, il tasso di incremento salariale del vertice e della base della piramide è risultato praticamente uguale, notano gli economisti dell’Ust: i salari del 10% meglio pagato sono cresciuti dell’11,8%, dato che si attesta all’11,6% per le persone meno retribuite. L’aumento per i dipendenti appartenenti alla ‘classe media’ è stato quello meno marcato, pari al 9,3%.

I livelli di remunerazione sono chiaramente superiori al salario mediano nei rami a forte valore aggiunto, quali le attività informatiche (9’206 franchi), l’industria farmaceutica (10’040) o il settore bancario (10’211). A metà della piramide dei salari si trovano comparti come il trasporto terrestre (6’310), la sanità (6’821), l’industria meccanica (7’141) e il commercio all’ingrosso (7’145). Alla base figurano il commercio al dettaglio (4’997), la ristorazione (4’479), i servizi di alloggio (4’488) e i servizi personali (4’211).

Nel 2020, oltre un dipendente su tre (il 36%, contro il 33% nel 2018) ha ricevuto bonus, vale a dire pagamenti annuali irregolari in aggiunta al salario di base. Nel 2020 il valore monetario dei bonus corrisposti annualmente ha raggiunto una media di 10’142 franchi. L’ammontare di queste gratifiche varia in modo considerevole da un ramo economico all’altro e in funzione del livello di responsabilità del dipendente nella sua impresa.

È rimasta pressoché invariata al 10,5%, tra il 2018 e il 2020, la quota di posti di lavoro a salario basso, definita come quelli con retribuzione inferiore al 4’443 franchi al mese. Nel 2020, quasi mezzo milione di persone (491’900 contro le 480’300 nel 2018) occupava un posto a stipendio basso: il 64% erano donne.

Nell’economia nel suo complesso, il divario salariale globale (valore mediano) tra le donne e gli uomini si sta gradualmente riducendo: nel 2020 si attestava al 10,8% contro l’11,5% del 2018 e il 12,0% del 2016. Questa differenza di remunerazione tra i due sessi può in parte essere spiegata sia sulla base dei diversi profili strutturali (in particolare in funzione del livello di responsabilità del posto occupato), sia confrontando i tipi di attività economica esercitati. Comunque più si sale nella posizione gerarchica, più diventa marcato il divario salariale tra i generi.

Se si considera l’insieme dell’economia, si constata che il livello della remunerazione dei dipendenti di nazionalità svizzera continua a essere mediamente più elevato di quello dei colleghi di nazionalità straniera: gli stipendi sono rispettivamente di 6’988 e 6’029 franchi. Per i posti che richiedono elevate responsabilità, invece, le buste paga versate alla manodopera straniera sono generalmente più alte.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE