Svizzera

Zone di confine, libertà di movimento anche in tempo di crisi

Una mozione approvata oggi dal Nazionale, dopo gli Stati, chiede di garantire la mobilità a chi vive sul confine modificando la legge sulle epidemie

(Ti-Press)

Gli abitanti delle regioni di confine dovrebbero rimanere liberi di viaggiare, al di qua e al di là della frontiera, anche in tempi di pandemia per lavoro o semplicemente per rendere visita ai parenti.

Lo prevede una mozione della "senatrice" Eva Herzog (Ps/Bs) adottata oggi dal Consiglio nazionale con 127 voti a 46 e 2 astenuti, contro il parere del Consiglio federale. Il Consiglio degli Stati l’aveva già accolta nel settembre scorso con 29 voti a 7.

Le regioni di confine sono strettamente legate, sottolinea nella sua mozione la consigliera agli Stati basilese, cantone che confina con la Francia e la Germania: 340’000 lavoratori vengono a lavorare in Svizzera ogni giorno. Inoltre, molte famiglie vivono su entrambi i lati del confine.

Dall’inoltro della mozione sono saliti a 361’000 i frontalieri che varcano il confine per lavorare nella Confederazione. Questo personale è essenziale al funzionamento del sistema sanitario e della ristorazione, ha sottolineato Benjamin Roduit (Centro/Vs) a nome della commissione.

La legge Covid-19 contiene una disposizione per garantire la libertà di movimento di queste persone, disposizione che è rimasta in vigore però soltanto fino al 31 dicembre 2021.

Poiché questa non è probabilmente l’ultima crisi sanitaria che vivremo, stando alla Herzog il Consiglio federale dovrebbe inserire misure appropriate nella legge sulle epidemie per garantire la mobilità delle persone che risiedono nelle zone di confine.

Il ministro della sanità Alain Berset ha chiesto invano al plenum di respingere la mozione, dal momento che il Consiglio federale ha trovato le soluzioni adeguate durante la crisi pandemica e, quindi, non è necessario modificare la legge.

La libertà di spostarsi per le persone provenienti dalle zone di confine è stata presa in considerazione il più possibile durante la crisi del coronavirus e i lavoratori frontalieri hanno sempre potuto varcare il confine, ha spiegato il consigliere federale. A suo avviso, prima di chiedere cambiamenti specifici della legge in vigore, andrebbe eseguita un’analisi approfondita dell’intera gestione della pandemia.

Ma la maggioranza non lo ha seguito; soltanto l’Udc si è opposta alla mozione.

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