Prezzi di benzina e gasolio alle stelle, il dubbio di Regazzi

I prezzi della benzina e del gasolio sono aumentati dallo scoppio della guerra in Ucraina. "Drammaticamente", per Fabio Regazzi. Il consigliere nazionale dell’Alleanza del Centro vuole vederci chiaro. Perché in Italia, "tali rincari sono stati (...) ricondotti a un elemento di speculazione sulle materie energetiche da parte di intermediari e non direttamente alla guerra in corso, tanto da generare una raffica di denunce alle Procure per presunti reati di truffa e aggiotaggio". «Vorrei capire se anche in Svizzera c’è una componente speculativa. E la Commissione della concorrenza è lì anche per questo», dice a ‘laRegione’ il deputato di Gordola.

Giovedì il presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) ha depositato un’interpellanza al riguardo. Numerose le domande indirizzate al Consiglio federale. Tra queste: la ComCo si è confrontata con questo tema nelle ultime settimane? Se sì, in quale misura? Se no, non ritiene che sia opportuno chiamarla in causa? Il marcato aumento del prezzo della benzina può essere scomposto e ricondotto specificatamente alla guerra, al Covid o ad altri fattori? Quali strumenti intende istituire il Consiglio federale per garantire che il rincaro dei prezzi della benzina non sia dettato da speculazioni delle compagnie petrolifere ma da un corretto effetto di domanda e offerta? Si prevedono ripercussioni negative sui beni di prima necessità? E un impatto sull’inflazione in Svizzera? Infine: il Consiglio federale è disposto a condurre un’analisi che verifichi l’impatto generalizzato dei prezzi della benzina sui costi di produzione dei beni prodotti in Svizzera, così come sulle conseguenze per i consumatori e le consumatrici?