Svizzera

Statuto S: coro di favorevoli alla decisione del Governo

Consensi da un po’ tutte le parti per la decisione del Consiglio federale. Più tiepida la reazione dell’Udc

In fuga dalla devastazione
(Ti-Press)
11 marzo 2022
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La stragrande maggioranza degli attori della politica svizzera hanno espresso piena soddisfazione per la scelta del Consiglio federale di concedere lo statuto di protezione S alle persone in fuga dal conflitto in Ucraina.

I profughi dall’Ucraina hanno bisogno di aiuti rapidi ed è necessaria una procedura semplice e senza burocrazia eccessiva, secondo il Plr. Proprio per questo, il partito accoglie favorevolmente l’attivazione dello statuto S. In questo modo si garantisce protezione rimanendo flessibili, si legge in una presa di posizione.

Molto simile la reazione dell’Alleanza del Centro, che si felicita per la possibilità di protezione veloce e senza complicazioni burocratiche, si legge in una dichiarazione pubblicata sul social network Twitter.

I Verdi liberali, sempre con un tweet, parlano di una Svizzera che si dimostra solidale e sottolineano il lavoro che viene fatto assieme all’Unione europea. Il partito invita alla generosità, anche per quel che riguarda l’integrazione.

Meno entusiasta la reazione dell’Udc: pur accogliendo favorevolmente lo statuto di protezione S, il partito darebbe priorità agli aiuti nelle nazioni vicine all’Ucraina. Secondo i democentristi, gli stranieri che vivono in Ucraina vanno esclusi dallo statuto, che andrebbe in ogni caso limitato a un anno e concesso solamente a cittadini ucraini la cui identità è stata accertata senza dubbi.

Sul lato opposto dello scacchiere politico, il Ps sostiene la soluzione rapida e senza complicazioni. Tramite tweet, la formazione di sinistra evidenzia l’importanza dell’accesso al mercato del lavoro e della libertà di viaggio all’interno dello spazio Schengen. Allo stesso tempo, ora servono misure e denaro per garantire un’integrazione che possa dare una prospettiva duratura alle persone arrivate in Svizzera.

I Verdi parlano di «segnale importante» dato dal Consiglio federale, che permette con la propria mossa di accogliere in maniera semplice le persone in fuga dal Paese in guerra.

L’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (Osar) ha dal canto suo accolto positivamente la decisione del Consiglio federale. Anche in questo caso viene sottolineata l’importanza di un aiuto rapido e semplice. Fondamentale è poi la possibilità di accesso immediato al mercato del lavoro, oltre che la possibilità di viaggi e ricongiungimenti famigliari.

Lodi arrivano poi alla Svizzera dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), che vede nella mossa del Consiglio federale un’espressione di solidarietà nei confronti delle persone colpite e dei Paesi vicini. I Paesi europei possono garantire la protezione dei rifugiati solamente insieme, ha sottolineato l’organismo.

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