Svizzera

I baby boomers non stanno invecchiando meglio dei loro genitori

È emerso da uno studio losannese che ha fra gli obiettivi quello di capire quali sono i bisogni degli anziani

(Depositphotos)
3 febbraio 2022
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Nonostante durante l’infanzia abbiano vissuto meno avversità, i baby boomers non stanno invecchiando meglio di coloro che sono nati prima o durante la seconda guerra mondiale. È il risultato di uno studio losannese basato su tre campioni rappresentativi della popolazione. All’età della pensione i nati fra il 1946 e il 1964, non sono infatti più sani in termini di malattie croniche, sintomi depressivi, percezione dell’invecchiamento o paura della malattia, nota Unisanté, il centro universitario di medicina generale e salute pubblica di Losanna.

Crescente interesse per gli alloggi protetti

Lo studio ha fra gli obiettivi quello di capire i bisogni mutevoli degli anziani. Quando si tratta di cure e assistenza a lungo termine, i partecipanti preferiscono l’ambiente domestico. C’è comunque un crescente interesse per gli alloggi protetti, una struttura intermedia tra la casa e la casa anziani.

Gli over 65 sono una parte importante degli abitanti: la proporzione della popolazione con più di 65 anni è raddoppiata dal 1950 in Svizzera, e la percentuale di persone con più di 80 anni è aumentata ancora di più, ha riferito Unisanté.

Per lo studio, partito nel 2004, sono stati reclutati a intervalli di cinque anni tre campioni della popolazione di Losanna nati prima, durante e alla fine della seconda guerra mondiale. Il totale dei partecipanti è di 4’731 persone. Ogni partecipante riceve un questionario annuale e partecipa a un colloquio una volta ogni tre anni. Le domande ruotano attorno al percorso di vita dall’infanzia e includono informazioni sullo stato socio-economico, su quello di salute, sulle difficoltà funzionali e sull’uso dei servizi sanitari.

Nel 2022, il consueto follow-up sarà completato da un’esplorazione dell’opinione degli anziani sulle misure adottate per frenare la pandemia Covid-19. Si sta considerando di reclutare una nuova coorte di partecipanti nel 2024, al fine di garantire la continuità dello studio.

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