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Trust, ok a una soluzione elvetica

Il progetto, sebbene ancora non definitivo, riprende l’istituto giuridico di stampo anglosassone e una mozione del Parlamento datata 2018

Il Consiglio federale al lavoro (Keystone)
12 gennaio 2022
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È giunto il momento che anche la Svizzera si doti dell’istituto giuridico del trust, diffuso soprattutto nel mondo anglosassone, nel rispetto tuttavia degli obblighi internazionali circa la trasparenza del beneficiario e il rispetto degli obblighi fiscali. È quanto prevede un progetto preliminare inviato oggi in consultazione dal Consiglio federale fino al 30 aprile.

Con questo progetto, sebbene non ancora definitivo, il governo tiene conto di un desiderio espresso dal parlamento mediante una mozione già del 2018.

Diffuso soprattutto nel diritto anglosassone, dall’entrata in vigore della Convenzione dell’Aia sui trust, nel 2007, alcuni trust costituiti all’estero sono riconosciuti anche in Svizzera. Questo strumento giuridico ha in tal modo acquisito un’importanza sempre maggiore, sebbene il diritto svizzero non lo disciplini nello specifico, stando a una nota governativa odierna.

Affinché chi opera nella Confederazione non debba ripiegare su trust stranieri, le Camere hanno incaricato il Consiglio federale di predisporre le basi legali per un trust svizzero. Un’analisi ha confermato l’esigenza di un nuovo strumento per la strutturazione patrimoniale e la pianificazione successoria. Un trust svizzero, inoltre, creerebbe nel contempo nuove opportunità di impiego e commerciali, rafforzando la piazza economica Svizzera.

Il trust è uno strumento flessibile: nel contesto familiare è spesso utilizzato per consentire il trasferimento di un patrimonio da una generazione all’altra. È inoltre impiegato in ambito economico per preservare, amministrare o assicurare determinati beni, ad esempio per finanziare investimenti e transazioni.

Come per una fondazione, anche in un trust determinati beni sono custoditi a favore di beneficiari e trasferiti a un amministratore particolare, un uomo di fiducia (ossia un trustee), che li amministra e ne dispone nell’interesse dei beneficiari. Il trust ha una durata massima di 100 anni, ma può anche essere sciolto anticipatamente.

Oltre alle nuove disposizioni sul trust nel Codice delle Obbligazioni, diverse leggi federali dovranno essere adeguate, in particolare per quanto attiene al trattamento fiscale. Attualmente i trust sono tassati conformemente ai principi generali del diritto in materia fiscale e a due circolari. Per questo l’esecutivo propone di mantenere la prassi attuale e di applicare ai trust irrevocabili i cui beneficiari non hanno diritti fissi un’imposizione in linea di massima analoga a quella applicata alle fondazioni.

In linea con gli standard internazionali, il Consiglio federale prevede anche obblighi speciali d’informazione e di documentazione a carico del trustee, il quale è tenuto ad accertare gli aventi economicamente diritto. In questo modo si tiene conto degli attuali impegni della Svizzera nella lotta al riciclaggio di denaro e al terrorismo nonché nell’ambito della trasparenza fiscale.

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