Svizzera

In Svizzera pro-tibetani in piazza contro le Olimpiadi in Cina

Hanno chiesto alla confederazione di seguire l’esempio di altri Paesi e di boicottare almeno diplomaticamente l’evento sportivo

Il regista tibetano Dhondup Wangchen protesta davanti al Cio di Losanna (Keystone)
4 gennaio 2022
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Attivisti pro-tibetani si sono riuniti oggi in diverse città svizzere per protestare contro i giochi olimpici invernali che si terranno in febbraio a Pechino. Hanno chiesto alla Svizzera di seguire l’esempio di altri Paesi e di boicottare almeno diplomaticamente l’evento sportivo.

Su iniziativa dell’Associazione della gioventù tibetana in Europa (Tibetan Youth Association in Europe) azioni di protesta si sono svolte in particolare a Ginevra, Losanna, Berna, Basilea, Lucerna e Zurigo, fra l’altro con striscioni che inneggiavano “Boicottare Pechino 2022” e “No Pechino 2022”.

In un comunicato l’associazione ricorda che la Svizzera è stata uno dei primi paesi a concedere asilo politico ai rifugiati tibetani. Ora - aggiunge - deve “mostrare ancora una volta la sua solidarietà con le comunità oppresse dal regime cinese”. Al Consiglio federale vine quindi chiesto di non inviare alcun suo rappresentante ufficiale ai Giochi olimpici, come hanno già deciso di fare alcuni governi a causa delle preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani in Cina. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno annunciato che invieranno atleti ma non rappresentanti diplomatici.

A Ginevra, alcune decine di persone si sono riunite stamane sulla Place des Nations, davanti alla sede dell’Onu, per denunciare le ripetute violazioni dei diritti umani in Cina, sia in Tibet, dove l’oppressione minaccia di cancellare la cultura e l’identità locale, sia nello Xinjiang, con la repressione degli uiguri.

In Tibet, i bambini sono strappati alle loro famiglie, alle loro radici, per ricevere un’educazione militare, ha denunciato una oratrice parlando ai manifestanti, quasi tutti con la bandiera tibetana sulle spalle. La Cina - ha sottolineato - non rispetta i valori olimpici, quali l’amicizia tra i popoli.

A Losanna due attivisti dell’Associazione della gioventù tibetana in Europa (Tibetan Youth Association in Europe) sono entrati nel Museo olimpico per stendere sopra l’ingresso uno striscione con la richiesta di boicottaggio di Pechino 2022. Fra i manifestanti fuori dall’edificio c’era il regista e dissidente Dhondup Wangchen, che ha denunciato la situazione dei diritti umani in Cina.

In un comunicato diffuso dopo l’azione, l’associazione pro-tibetana ha riferito che alcuni suoi membri sono stati interrogati sul posto dalla polizia di Losanna, che poi li ha lasciati andare.

Fra le varie manifestazioni, a Zurigo uno striscione con scritto “Boicottare Pechino 2022” è stato appeso a uno dei ponti sul fiume Limmat.

Già alla metà del mese scorso attivisti della Gioventù tibetana in Europa si erano incatenati all’ingresso della sede del Comitato olimpico internazionale (Cio) a Losanna. La polizia era intervenuta per sloggiarli.

La 24.ma edizione dei giochi olimpici invernali si svolgerà nella capitale cinese Pechino dal 4 al 20 febbraio 2022, a meno che la pandemia di coronavirus non costringa ad un rinvio.

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