Svizzera

Per il 2022 si prospettano nuovi posti di lavoro

Lo rivela un sondaggio dalla ‘SonntagsZeitung’, secondo cui 30 delle 89 imprese interrogate intendono aumentare il numero degli impieghi

(Archivio Ti-Press)
2 gennaio 2022
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Diverse grandi aziende in Svizzera intendono aumentare nel corso del 2022 i propri posti di lavoro. Lo rivela un sondaggio pubblicato oggi dalla “SonntagsZeitung”, secondo cui starebbero andando in questa direzione 30 delle 89 imprese interrogate. Solo quattro sono invece sul punto di tagliare impieghi.

La maggior parte, ovvero le 55 società restanti, pianifica di mantenere stabile il numero dei posti di lavoro offerti. Dall’inchiesta emerge inoltre come già nel 2021 siano stati creati più impieghi di quanti ne siano stati eliminati e, all’apparenza, quest’anno tale fenomeno si accentuerà ulteriormente.

Stando al sondaggio, che non ha preso in considerazione settori quali ad esempio l’amministrazione pubblica, gli ospedali e le banche cantonali, il maggior creatore di posti di lavoro sarà Swissport, che si occupa di servizi aeroportuali a terra. La società prevede infatti di assumere 850 nuovi dipendenti.

Si tratterebbe della più vasta assunzione di massa della storia dell’azienda, che però, a causa della pandemia che come noto ha colpito duramente il suo settore di competenza, ha precedentemente soppresso centinaia di impieghi. Molto attiva sul fronte degli ingaggi dovrebbe essere pure SR Technics (manutenzione aerei), che punta a un incremento dei posti di lavoro pari a 150 unità. Gli altri principali motori saranno Swatch, le FFS, la Posta e il ramo del commercio al dettaglio.

Per quel che concerne l’anno appena mandato agli archivi, l’inchiesta evidenzia come 51 delle 89 grandi aziende abbiano aumentato i propri posti di lavoro. In vetta spicca il +1’400 del gruppo chimico Lonza, ma anche il colosso farmaceutico Roche, quello informatico Google e campi quali per esempio le assicurazioni e l’industria delle macchine si sono distinti a questa voce.

Il numero dei collaboratori è invece sceso in 30 società, in primis nel settore dell’aviazione. Molti impieghi sono stati tagliati pure dal gruppo energetico Axpo e da giganti quali il leader bancario UBS e il peso massimo della farmaceutica Novartis.

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