Svizzera

L’orologeria svizzera si è ripresa meglio del previsto

Dopo un 2020 caratterizzato dal calo delle esportazioni di un quarto rispetto all’anno precedente

L’ora peggiore sembra passata (Keystone)
27 dicembre 2021
|

L’industria orologiera svizzera si è ripresa meglio del previsto quest’anno, dopo un 2020 caratterizzato dal calo delle esportazioni di un quarto rispetto all’anno precedente a causa della pandemia. Ma non tutte le aziende sono messe allo stesso modo, avverte il presidente della Federazione orologiera (FH) Jean-Daniel Pasche.

“Non ci aspettavamo un ritorno ai livelli del 2019 già quest’anno”, ha affermato in un colloquio con l’agenzia Keystone-Ats. A “tirare la barca” sono gli Stati Uniti e la Cina, ripartita già nel 2020.

L’Impero di Mezzo contende perfino il posto di primo paese di sbocco agli Stati Uniti, che a loro volta l’hanno strappato a Hong Kong alcuni anni fa. Anche se sulla via della ripresa, i grandi mercati europei (Regno Unito, Germania, Francia e Italia) sono ancora confrontati a un’evoluzione negativa su base biennale. Paesi Bassi, Russia e Australia si rivelano invece mercati dinamici.

Anche se gli effetti di base giocano un ruolo importante, Pasche si mostra soddisfatto. “La ripresa dimostra la resilienza del ramo e la sua capacità di ripartire”. Ma attenzione: “non tutte le imprese vivono la stessa realtà”, sottolinea il presidente di FH. In particolare vi è una polarizzazione tra l’alta gamma, che va bene, e l’entrata di gamma - ossia gli orologi con un prezzo inferiore ai 300 franchi - che non è ancora tornata ai livelli pre-crisi.

In ogni caso il valore delle esportazioni si mantiene bene: quest’anno dovrebbe avvicinarsi al record di 22,2 miliardi di franchi del 2014. Dopo undici mesi esso si attestava a 20,4 miliardi (+33,4% rispetto al 2020 e +2,1% rispetto al 2019), ma bisogna tenere in conto che dicembre è tradizionalmente più debole di novembre, con le ultime ordinazioni che entrano in tale mese.

Grazie alla ripresa delle esportazioni e al lavoro ridotto gli effettivi sono rimasti praticamente stabili a 57’491 (-0,1%) tra fine settembre 2020 e fine settembre 2021.

Per quanto concerne l’anno alle porte, “partiamo da una base positiva, ma con incertezze”, afferma Pasche riferendosi sia al Covid-19 che a fattori geopolitici quali le tensioni tra Usa e Cina, Russia e Ucraina e anche in Medio Oriente.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE