Svizzera

Oggi l’elezione di Cassis a presidente della Confederazione

A mezzogiorno i due rami del parlamento si riuniranno per il voto. L’ultimo ticinese a ricoprire tale carica fu Flavio Cotti

8 dicembre 2021
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Riprendono stamane i dibattiti alle Camere federali: verso mezzogiorno i due rami del parlamento si riuniranno per eleggere il presidente della Confederazione, carica che spetta a Ignazio Cassis nel 2022, e il vicepresidente del Consiglio federale.

L’ultimo presidente della Confederazione ticinese è stato Flavio Cotti, carica che l’ormai defunto ministro locarnese ricoprì per ben due volte, nel 1991 e nel 1998, l’ultima volta quando era a capo della diplomazia elvetica, esattamente come Ignazio Cassis che guida il Dipartimento federale degli affari esteri dal 2017, anno della sua elezione in Consiglio federale.

Prima di questo appuntamento – il cui esito, perlopiù scontato, dà però la temperatura del gradimento di un ministro fra i parlamentari sulla base dei voti ricevuti – i due rami del parlamento dovranno sbrigare tutta una serie di affari correnti, e non dei minori.

Al Consiglio nazionale (dalle 8) proseguirà il dibattito incominciato ieri sulla riforma della previdenza professionale. Punto chiave di questa riforma è la riduzione del tasso minimo di conversione dal 6,8 al 6%. Sempre ieri, inoltre, la camera del popolo ha fatto un passo in avanti in vista dell’adozione della riforma dell’Avs, approvando un compromesso sulla compensazione relativa all’aumento dell’età pensionabile delle donne che prevede un periodo transitorio di nove anni.

Il programma contempla poi gli aiuti finanziarti agli impianti sportivi di importanza nazionale e l’esame della legge Covid a livello di divergenze. Su quest’ultimo dossier, il Nazionale dovrà decidere se vuole la gratuità per tutti i test anti-Covid, o solo per una parte, come stabilito dal Consiglio degli Stati. Quest’ultimo non ne vuole nemmeno sapere della pubblicazione dei contratti firmati dalla Confederazione per l’acquisto di vaccini e farmaci contro il coronavirus.

L’agenda del Consiglio degli Stati (dalle 8.15) prevede l’esame di vari atti parlamentari, tra cui una mozione che chiede al governo di impegnarsi maggiormente nella promozione dei diritti umani in Cina. I “senatori” tratteranno poi, a livello di divergenze, tre dossier in fase di conclusione: l’armonizzazione delle pene, il rafforzamento dell’attrattiva della Svizzera quale ospite di fondazioni e la legge sui profili del Dna.

Circa quest’ultimo argomento, le camere sono favorevoli all’estensione delle analisi del genoma anche a caratteristiche fisiche visibili come l’età o la discendenza biogeografica, tuttavia vogliono che simili esami siano limitati ai crimini più gravi. L’unica divergenza rimasta riguarda i termini per la cancellazione dei profili del Dna in caso di sentenza di assoluzione passata in giudicato, di abbandono definitivo del procedimento o di non luogo a procedere.

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