Tre organizzazioni intendono unire le forze per preparare la prossima battaglia politica contro l’adesione all’Unione europea
L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (Asni) e altre due organizzazioni critiche nei confronti dell’Unione europea intendono unirsi. I membri delle singole associazioni si pronunceranno sul progetto la prossima primavera. Le direzioni dell’Asni, del Comitato contro l’adesione strisciante all’Ue e dell’Associazione padronale contro l’adesione all’Ue hanno deciso la scorsa settimana di avviare il processo di fusione, indica una nota comune odierna. Obiettivo: formare un “potente movimento per difendere l’indipendenza, la neutralità e la sicurezza della Svizzera”. I dettagli della fusione saranno elaborati nelle prossime settimane. Saranno poi presentati alle assemblee generali delle singole associazioni in primavera.
Interpellata da Keystone-Ats, la segreteria dell’Asni ha indicato che la fusione non implicherà la scomparsa dell’organizzazione, che intende rimanere un attore rilevante della difesa dell’autonomia elvetica. L’obiettivo principale dell’aggregazione è quello di unire le forze “in un periodo in cui la politica di potere dell’Ue si fa sempre più aspra e i fautori di un rapido avvicinamento all’Ue in Svizzera fanno di tutto per promuovere un’adesione. È dunque il momento opportuno per preparare la prossima battaglia politica”. Il nome della futura organizzazione unificata non per ora non è stato oggetto di riflessione.
L’Asni è stata fondata nel 1986 dagli allora consiglieri nazionali Christoph Blocher (Udc/Zh) e Otto Fischer (Plr/Be). È emersa dal comitato d’azione contro l’adesione all’Onu (quell’anno una prima proposta di entrata nelle Nazioni unite venne bocciata da oltre il 75% dei votanti). Il suo più grande trionfo politico è stato il no popolare del 1992 all’adesione della Confederazione allo Spazio economico europeo.