Svizzera

Dal 1°gennaio libera circolazione per i lavoratori croati

Se la quota di lavoratori dalla Croazia dovesse superare una certa soglia potrà essere utilizzata la clausola di protezione ripristinando i contingenti

L’incontro a Berna fra il direttore del Dfae Ignazio Cassis e il ministro degli Esteri croato Gordan Grlic Radman
3 dicembre 2021
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I lavoratori croati godranno dal prossimo gennaio della libera circolazione delle persone senza restrizioni. Oggi il Consiglio federale, che aveva comunicato la novità già a inizio ottobre, ha adottato i necessari cambiamenti alle pertinenti ordinanze.

Bruxelles era stata informata della decisione governativa nel corso della seduta del Comitato misto Svizzera-Ue del 22 ottobre 2021. Da gennaio 2022, i lavoratori croati saranno quindi equiparati ai cittadini degli altri Stati membri dell’Ue/Aels. Ciò ha reso indispensabile la modifica di alcune ordinanze.

Se tuttavia l’immigrazione di lavoratori croati dovesse superare un determinato valore soglia, la Svizzera potrebbe ancora far valere una clausola di protezione, limitando nuovamente il numero di permessi per i cittadini di questo Paese balcanico dal 1° gennaio 2023 fino al massimo alla fine del 2026.

Il Protocollo III relativo all’Accordo sulla libera circolazione delle persone con l’Ue prevede un’apertura a tappe dell’accesso dei lavoratori e fornitori di servizi dalla Croazia al mercato del lavoro svizzero.

L’esecutivo aveva fatto uso della possibilità, prevista dal Protocollo a partire dalla sua entrata in vigore nel gennaio 2017, di mantenere per i cittadini croati restrizioni come permessi contingentati o un controllo precedente delle condizioni di retribuzione e di lavoro.

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