Svizzera

Stretta su Covid pass e mascherine, Berna vara nuove misure

Si profila l’estensione dell’obbligo del certificato e la limitazione della validità dei test. Valutati pure tre scenari sul posto di lavoro

(Keystone)
30 novembre 2021
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Estensione dell’obbligo del certificato Covid e della mascherina a tutte le manifestazioni al chiuso, tre scenari di provvedimenti sul posto di lavoro, limitazione della durata di validità dei certificati di test negativo e introduzione del Covid pass per le riunioni private con più di 10 persone. Sono le principali misure che il Consiglio federale propone di introdurre alla luce dell’aumento dei casi di coronavirus e dell’arrivo della nuova variante Omicron. Nella seduta straordinaria odierna, il Governo ha deciso di avviare preventivamente una consultazione sulla reintroduzione di provvedimenti più restrittivi la cui durata sarebbe limitata al 24 gennaio 2022. Fino a mercoledì 1° dicembre sera, i Cantoni, le parti sociali e le commissioni parlamentari competenti saranno consultati sulla reintroduzione di determinati provvedimenti. Una decisione formale del Governo dovrebbe essere comunicata venerdì. “La combinazione di una rapida circolazione della variante Omicron con la forte pressione cui sono già sottoposti gli ospedali potrebbe essere problematica”, si legge nel comunicato stampa diffuso dal Consiglio federale, che aggiunge: “L’obiettivo è ridurre la circolazione della variante Delta e rallentare la diffusione della variante Omicron in Svizzera in modo da evitare un sovraccarico a lungo termine delle strutture ospedaliere. Sono inoltre costantemente adeguati all’evoluzione della pandemia i provvedimenti sanitari di confine e le restrizioni d’entrata”.

Estensione dell’obbligo del certificato al chiuso

L’obbligo del certificato sarà esteso a tutte le manifestazioni al chiuso pubblicamente accessibili e a tutte le attività sportive e culturali amatoriali in luoghi chiusi. Sarà così abrogata l’eccezione vigente per i gruppi a composizione stabile di meno di 30 persone. In futuro anche per gli incontri in famiglia o tra amici, a partire da 11 persone varrà l’obbligo del certificato. Inoltre, per le manifestazioni all’aperto il certificato sarà obbligatorio a partire da 300 partecipanti (attualmente a partire da 1’000).

Estensione dell’obbligo della mascherina

Negli spazi interni delle strutture pubblicamente accessibili, incluse le manifestazioni al chiuso, in cui vige l’obbligo del certificato Covid, dovrà essere introdotto anche l’obbligo della mascherina. In tutte le strutture in cui non è possibile portare la mascherina dovranno essere applicati provvedimenti alternativi: nelle aree di ristorazione al chiuso (incluse le discoteche o nel quadro di manifestazioni) vigerà l’obbligo di stare seduti durante la consumazione. Se per la pratica di determinate attività sportive o culturali non è possibile indossare la mascherina, dovranno essere registrati i dati di contatto dei partecipanti (come è già previsto, p. es., per le discoteche).

Provvedimenti sul posto di lavoro

Per limitare i contatti sul posto di lavoro e ridurre gli assembramenti sui trasporti pubblici, il Consiglio federale pone in consultazione tre varianti: la prima prevede l’obbligo della mascherina per tutti i dipendenti nei luoghi chiusi in cui sono presenti più persone. La seconda prevede l’obbligo del telelavoro per tutti i dipendenti non vaccinati o guariti. Se non possono svolgere il loro lavoro da casa, queste persone sono tenute a indossare la mascherina nei luoghi chiusi. La terza variante prevede l’obbligo del telelavoro generale. Se il telelavoro non è possibile, vige l’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi in cui sono presenti più persone. Le aziende saranno inoltre tenute a offrire ai dipendenti la possibilità di sottoporsi a test ripetuti.

Test ripetuti nelle scuole

Le scuole dell’obbligo e del livello secondario II saranno tenute a offrire la possibilità di sottoporsi a test ripetuti.

Limitazione della durata di validità dei certificati di test negativo

L’ordinanza sui certificati Covid-19 dovrà essere adeguata in modo che i test PCR siano validi soltanto per 48 ore e non più per 72. Inoltre, la validità dei test antigenici rapidi sarà ridotta da 48 a 24 ore. Questa riduzione aumenta l’attendibilità dei risultati dei test.

Limitazioni della capienza revocate

In seguito alla settimana di vaccinazione, il Consiglio federale parte dal presupposto che la popolazione adulta che lo desiderava sia stata debitamente vaccinata, come prescritto dall’articolo 1a capoverso 2 della Legge Covid-19. A causa di questa prescrizione, il Consiglio federale non può più disporre le limitazioni della capienza opportune dal punto di vista epidemiologico, soprattutto nei luoghi chiusi.

Parmelin: ‘Non possiamo perdere altro tempo’

«A causa dell’apparizione della nuova variante Omicron e dell’aumento dei casi di contagio, non possiamo più rinunciare a prendere misure a livello nazionale», ha affermato in apertura della conferenza stampa il presidente della Confederazione Guy Parmelin, ricordando come a causa della situazione venutasi a creare con la nuova variante, «sulla quale aleggia ancora molta insicurezza, abbiamo deciso di riunirci oggi e di non attendere venerdì per non perdere tempo». Appellandosi nuovamente alla responsabilità individuale, Parmelin ha ammesso che i provvedimenti che andranno in consultazione fino a domani avranno conseguenze sulla psiche dei cittadini e sull’economia. «È uno choc per tutti, siamo stanchi, ma ormai non c’è più alcuna opzione all’adozione di provvedimenti a livello nazionale». Il presidente della Confederazione ha poi ribadito che il modo migliore per uscire dalla crisi è la vaccinazione, compresa quella di richiamo. Durante la seduta il Consiglio federale non ha invece discusso di una eventuale introduzione della vaccinazione obbligatoria, ha precisato Parmelin rispondendo a una domanda di un giornalista.

Berset: ‘La situazione attuale impone cautela’

«Di questa nuova variante ne sappiamo poco, se non che si tratta di una mutazione importante, che sembra molto contagiosa e che potenzialmente potrebbe sfuggire all’immunità», ha dal canto suo sottolineato il ministro della Sanità Alain Berset. «Non bisogna avere paura, ma rispetto di fronte a questa evoluzione. Ci auguravamo che non succedesse ma la situazione attuale, con numero elevato di ricoveri più la comparsa della nuova variante, fa sì che oggi dobbiamo essere molto cauti», ha continuato il Consigliere federale. Il trend negativo va bloccato, ha spiegato Berset, anche se non vi è motivo di farsi prendere dal panico. Quelle in consultazione sono «misure molto meno rigide di quelle dell’inverno scorso, che cerchiamo di adottare in maniera mirata», ha aggiunto il ministro della Sanità, evidenziando l’intenzione del Consiglio federale di non ricorrere a chiusure forzate come fatto in altre nazioni.

La vaccinazione rimane un gesto volontario, ha affermato Berset. «Ma le persone non vaccinate devono aspettarsi di essere contagiate dalla comparsa di varianti sempre più aggressive», ha aggiunto. L’obiettivo rimane quello di non sovraccaricare il sistema ospedaliero e un eventuale ricorso alla selezione dei pazienti. Oggi in Svizzera, 230 pazienti di Covid sono in terapia intensiva e i reparti sono occupati per più del 75%.

La Conferenza dei direttori cantonali della sanità favorevole alle nuove misure

La Conferenza dei direttori cantonali della sanità (Cds) accoglie favorevolmente le nuove proposte messe in consultazione sino a domani dal Consiglio federale per contrastare l’aumento dei casi di coronavirus e la nuova variante Omicron. In una presa di posizione trasmessa all’agenzia Keystone-ATS, la Cds sottolinea come sia necessario agire al fine di evitare un sovraccarico dei reparti di cure intensive negli ospedali.

I direttori cantonali della sanità ricordano peraltro come numerosi cantoni abbiano rafforzato le misure di protezione nel scorso degli ultimi giorni.

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