Svizzera

Processo Stauffacher, 14 mesi da scontare per l’anarchica

Il dibattimento si è svolto in contumacia al Tribunale penale federale di Bellinzona, la 71enne attivista non vi ha infatti preso parte

Andrea Stauffacher
(archivio Ti-Press)
19 novembre 2021
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Oggi, 20 novembre, la nota attivista di sinistra Andrea Stauffacher è stata condannata in contumacia dal Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona a 14 mesi di prigione da scontare. I giudici hanno sposato in pieno la richiesta di pena del Ministero pubblico della Confederazione (Mpc). La difesa chiedeva l’assoluzione.

La militante anarchica, 71 anni, è stata riconosciuto colpevole di complicità nell’uso delittuoso di materie esplosive o gas velenosi, violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari, ingiuria, impedimento di atti dell’autorità, violazione della legge federale sugli esplosivi (commercio non autorizzato) e infrazione all’ordinanza sul Covid-19.

Oltre alla pena detentiva, il Tpf ha condannato Stauffacher a una multa di 500 franchi e a una pena pecuniaria di 50 aliquote giornaliere da 30 franchi. Quest’ultima sanzione concerne decreti d’accusa pronunciati da tribunali bernesi e basilesi. La condanna non è definitiva e può essere impugnata davanti alla Corte d’appello del Tribunale penale federale.

Secondo il procuratore della Confederazione, Vincens Nold, l’attivista, insieme ad altri non identificati, ha sparato una batteria di fuochi d’artificio e due botti (“Horror-Knall-Rakete”) contro il Consolato generale turco di Zurigo nel gennaio 2017. Nel febbraio 2018 ha mostrato il dito medio a quattro agenti chiamandoli “marionette” durante una manifestazione non autorizzata, sempre davanti al consolato turco di Zurigo.

Nel giugno 2020 durante una dimostrazione non autorizzata “Black Lives Matter” aveva aggredito un agente della polizia comunale di Zurigo. Quando il medesimo agente ha arrestato la donna una settimana più tardi, quest’ultima l’ha nuovamente picchiato impedendogli ancora una volta di svolgere i suoi compiti.

Stauffacher è inoltre stata riconosciuta colpevole di aver acceso un fumogeno tra le manifestanti dello Sciopero delle donne alla stazione centrale di Zurigo il 14 giugno 2019. Il procuratore ha anche accusato la donna, che ha diversi precedenti penali, di aver organizzato nell’aprile 2020 una manifestazione non autorizzata chiamata “Safety for all refugees” alla quale hanno partecipato oltre 300 persone, lei compresa. In questo modo ha parzialmente violato la cosiddetta Ordinanza 2 Covid-19.

Durante il processo, durato due giorni, il procuratore Nold, che ha chiamato a testimoniare gli agenti di polizia coinvolti, ha spiegato come la donna abbia agito “con grande energia criminale”, senza riguardo per coloro che avrebbero potuto essere feriti. I danni all’edificio del consolato testimoniano la potenza dei botti utilizzati.

Difesa: ‘Un’azione politica’

La difesa aveva invece chiesto l’assoluzione sostenendo che l’attacco contro il consolato turco poteva essere assimilato a una azione politica. Le testimonianze degli agenti sul comportamento di Stauffacher durante le manifestazioni a Zurigo – ha spiegato l’avvocato Bernard Rambert – riflettono da parte loro un’azione concertata della polizia. E l’arresto non era legittimo, ha sostenuto, invano, il suo legale.

Militante della sezione zurighese del Rivolutionärer Aufbau (Ricostruzione rivoluzionaria), Andrea Stauffacher è considerata un’esponente di punta del movimento che si batte per un cambiamento rivoluzionario del sistema politico ed economico. Il suo nome è stato più volte citato negli scorsi anni dagli inquirenti italiani per collegamenti con le nuove Brigate Rosse.

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