Nidvaldo, Svitto, Appenzello Esterno, Appenzello Interno, Obvaldo. Questi i cantoni col numero più alto di contagi. Fra gli ‘allievi modello’ il Ticino
L’ultima volta che è successo è stato un anno fa: il numero d’infezioni in un giorno ha superato la barriera dei 6’000 casi in Svizzera nell’arco di 24 ore. Tuttavia, il virus non imperversa allo stesso modo in tutti i cantoni. È l’epidemiologo Marcel Tanner, intervistato dal quotidiano “Blick”, a spiegare il perché.
L’Austria è il primo paese germanofobo a tirare il freno a mano: nel paese vicino infatti, il Governo sta decidendo in queste ore se applicare oppure no un blocco nazionale per tutti a partire da lunedì. Questo perché il coronavirus si sta diffondendo rapidamente, arrivando a contare, nella sola giornata di ieri, oltre 14’000 nuovi contagi.
Nello stesso giorno, la Svizzera ha oltrepassato la barriera dei 6’000 casi; la prima volta dopo più di un anno. Anche se il paese è in ritardo, la tendenza svizzera punta chiaramente verso l’alto.
Attualmente, l’incidenza media sui 14 giorni è di circa 562 casi in tutta la Svizzera. Questo significa che 562 persone ogni 100.000 abitanti sono state infettate dal virus nelle ultime due settimane. «La quinta ondata è qui», ha detto il ministro della salute Alain Berset in una conferenza stampa a Berna.
Il virus è particolarmente dilagante nella Svizzera centrale e orientale. In cinque cantoni, l’incidenza su 14 giorni è doppia e più alta che nel resto della Svizzera: Nidvaldo, con 1’445 casi, guida la triste classifica, seguito da Svitto (1’273), Appenzello Esterno (1’257), Appenzello Interno (1’160) e Obvaldo (1’123). E con San Gallo, un altro cantone che ha infranto la barriera dei 1’000. Tendono anche ad essere in cima alla lista in termini di ricoveri ospedalieri.
All’estremità inferiore della scala, invece, troviamo fra gli "alunni modello" il Ticino, con 204, Vaud (268), Neuchâtel (286) e Giura (298); tutti sotto un valore d’incidenza di 300. Anche gli altri cantoni della Svizzera occidentale si distinguono con cifre inferiori alla media svizzera.
Ma perché questa differenza? Ci sono varie ragioni per cui la Svizzera latina, fra tutti, è in una posizione relativamente buona. Un fattore è il progresso della vaccinazione: nei cantoni con la più alta incidenza d’infezione, il tasso di vaccinazione è in alcuni casi significativamente inferiore all’attuale media elvetica del 65%. Tuttavia, il tasso di vaccinazione non è l’unico fattore decisivo. Per esempio, Nidvaldo, che è “leader” per quanto riguarda il numero di contagi, ha un tasso di doppia vaccinazione (pari a quasi il 64%) più alto di Neuchâtel (63%) o di Giura (60%).
«Il tasso di vaccinazione gioca anche un ruolo, ma lo sviluppo è multicausale», afferma l’epidemiologo Marcel Tanner.
Secondo lo specialista, il Ticino e la Svizzera francese sarebbero attualmente in una posizione migliore anche perché segnate dalle esperienze passate durante le pesanti ondate dell’anno scorso, che hanno colpito prima e più fortemente la Svizzera latina. Visto il numero più alto d’infezioni non rilevate, il tasso d’immunizzazione di base è probabilmente già più alto.
«Un punto importante, tuttavia, è il comportamento e il rispetto delle regole di base; come mantenere la distanza, lavarsi le mani o indossare una maschera». Questo include anche una regolare ventilazione degli spazi, come affermato da Tanner, «anche quando fa più fresco! I ticinesi hanno visto con i loro vicini italiani quanto male può fare la pandemia. I francesi hanno visto lo stesso alle loro porte in Francia».
«Questo ha certamente modellato anche l’atteggiamento verso le misure di protezione tra molti, in modo che ora aderiscono meglio alle regole», è convinto Tanner. «Non lo fanno solo con la testa, ma con il cuore».
Secondo un recente studio dell’Università di Scienze Applicate di Zurigo (Zhaw) e delle Università di Zurigo e Berna, la popolazione svizzera aderisce sempre meno alle misure raccomandate dalla Confederazione contro il coronavirus.
«Se la gente diventa più disinvolta, l’effetto si attenua sempre di più», dice Tanner. Per abbassare di nuovo la trasmissione del virus, conclude, ogni individuo deve fare uno sforzo e aderire alle misure attuali. «Allora ce la faremo senza nuove restrizioni».