Secondo la rilevazione, la legge Covid-19 a inizio ottobre era accreditata del 61% dei SI, che sono il 78% per l’iniziativa sulle cure infermieristiche
Se si fosse votato a inizio ottobre, l’iniziativa sulle cure infermieristiche e la legge Covid-19 sarebbero state entrambe approvate dalla maggioranza della popolazione, mentre c’è maggiore incertezza riguardo all’iniziativa sulla giustizia. È quanto emerge dal primo sondaggio della SSR, pubblicato oggi, sulle votazioni federali previste il prossimo 28 novembre.
Stando al rilevamento, condotto dall’istituto di ricerca gfs.bern, la partecipazione sarebbe stata del 41%. Un valore leggermente al di sotto della media, indica oggi la SSR SRG.
L’iniziativa sulle cure infermieristiche avrebbe raccolto il 78% di “sì” da parte degli intervistati, 15% di “no”, mentre gli indecisi si attesterebbero al 7%.
L’iniziativa raccoglie consensi in particolare tra i Verdi (92%), ma attualmente ha il sostegno anche della maggioranza dei principali partiti, fra cui PLR e UDC. In tutte e tre le regioni linguistiche, oltre il 75% dell’elettorato voterebbe a favore.
Per quanto riguarda invece la modifica del 19 marzo 2021 della Legge Covid-19, il favorevoli si sarebbero attestati al 61%, contro il 36% dei contrari e il 3% di indecisi.
Come spesso accade quando si parla di misure legate al Covid-19, anche per quanto riguarda l’oggetto in votazione si assiste a una polarizzazione: il “sì” è particolarmente ampio tra i Verdi liberali (81%) e i socialisti (77%). Tra i sostenitori dell’UDC invece il 59% si è detto contrario.
Oltre a essi, pure gli intervistati che tendono a diffidare del governo e quelli che non sono vaccinati contro il coronavirus hanno respinto a maggioranza le modifiche alla legge che, tra le altre cose, crea una base legale per il certificato Covid. Tra coloro che invece non si sentono rappresentati da uno specifico partito, il 55% è a favore di tali modifiche.
Secondo l’istituto gfs.bern, il sostegno alla legge Covid 19 è più limitato tra gli under 40 che tra gli elettori più anziani. E aumenta con il livello di istruzione e il reddito familiare. Da un punto di vista regionale, il “no” è significativamente più alto nelle zone rurali.
Ci sono decisamente più indecisi sull’iniziativa per la giustizia, che si attestano al 15%. Il 43% avrebbe invece detto “sì”, contro il 42% che intende invece respingerla. Tenendo conto del margine di errore, al momento si è praticamente in parità.
Solo tra i simpatizzanti dei Verdi (55%) e da persone provenienti da famiglie con un reddito mensile fino a 3.000 franchi (53%) l’iniziativa per la giustizia avrebbe trovato terreno fertile, mentre tra le altre file regna al momento l’incertezza.
Nel primo sondaggio della SSR sulle votazioni del prossimo 28 novembre sono stati intervistati 14’568 elettori tra il 4 e il 18 ottobre 2021. L’intervallo di errore statistico è di +/-2,8 punti percentuali. Nel complesso, il sondaggio della SSR mostra un quadro simile a quello pubblicato la settimana scorsa da “20 Minuten” e Tamedia.