In prima istanza l’ex consigliere di Stato era stato condannato a 300 aliquote giornaliere spese per accettazione di vantaggi per un viaggio ad Abu Dhabi
Alla Camera penale d’appello e di revisione di Ginevra si è aperto oggi il processo a Pierre Maudet. In prima istanza l’ex consigliere di Stato era stato condannato a una pena pecuniaria di 300 aliquote giornaliere con la condizionale per accettazione di vantaggi per un suo viaggio ad Abu Dhabi nel 2015, interamente pagato dalle autorità dell’Emirato. Il processo dovrebbe durare fino a mercoledì. Il verdetto è atteso solo fra diverse settimane.
Il Tribunale di polizia aveva ritenuto che Pierre Maudet avesse accettato il rischio di essere influenzato nell’esercizio delle sue funzioni accettando il viaggio ad Abu Dhabi, di un valore di 50’000 franchi. L’ex esponente del PLR ginevrino, da cui fu escluso nel luglio del 2020, era però stato assolto dall’accusa di aver accettato un vantaggio in relazione a un sondaggio elettorale finanziato da due amici imprenditori.
Il pubblico ministero, che aveva chiesto una pena di 14 mesi di prigione con la condizionale, ha fatto ricorso contro questa assoluzione in relazione al finanziamento del sondaggio elettorale.
Sul banco degli accusati si trovano anche i due amici imprenditori, Magid Khoury e Antoine Daher, così come l’ex capo di gabinetto di Pierre Maudet, Patrick Baud-Lavigne: erano stati giudicati colpevoli di accettazione di vantaggi e condannati rispettivamente a 240 e 180 aliquote giornaliere con la condizionale. Avevano organizzato il soggiorno nell’emirato allo scopo, secondo la sentenza di primo grado, di assicurarsi la benevolenza del consigliere di Stato.
L’ex capo dello staff di Maudet, che aveva preso parte al viaggio nel Golfo, era stato riconosciuto colpevole anche di aver violato il segreto d’ufficio per aver fornito informazioni ai due imprenditori, e condannato a 360 aliquote giornaliere, sempre con la condizionale.
Tutti hanno fatto ricorso il appello.