Svizzera

Accordo quadro: l'Ue vuole fatti, non parole dalla Svizzera

A dirlo l'ex caponegoziatore Ue, Christian Leffler, proponendo un nuovo pacchetto bilaterale: 'Bruxelles si aspetta proposte concrete'

((Keystone))
12 settembre 2021
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L'Unione europea si aspetta dalla Svizzera qualcosa di concreto, non parole: è questa in estrema sintesi il pensiero di Christian Leffler, che è stato a lungo caponegoziatore Ue per l'accordo quadro, riguardo all'idea del consigliere federale Ignazio Cassis di avviare un "dialogo politico" con Bruxelles.

«Da solo un dialogo politico non risolverà i problemi tra la Svizzera e l'Ue», afferma Leffler in un'intervista al SonntagsBlick. «Non dobbiamo parlare di problemi: quello che Bruxelles si aspetta sono proposte concrete da Berna». Finora il Consiglio federale non ha detto quale alternativa all'accordo quadro abbia in mente. Leffler fa anche sapere che l'atteso rapporto dell'Ue sullo stato delle relazioni con la Confederazione sarà probabilmente pronto al più presto a fine anno, e non in autunno.

Il 66enne è anche critico nei confronti dello stesso accordo quadro. «Forse è stato sbagliato inserire nell'intesa solo questioni istituzionali». L'esperto svedese propone invece un nuovo pacchetto bilaterale. «Questi Bilaterali III conterrebbero nuovi accordi di accesso al mercato da un lato e regolerebbero le questioni istituzionali dall'altro: un pacchetto faciliterebbe la ricerca di un equilibrio tra gli interessi dell'Ue e quelli della Svizzera».

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