Svizzera

Energia elettrica svizzera, tre quarti da fonti rinnovabili

Il 66% proviene da grandi centrali idroelettriche e il 10,3% da fotovoltaico, eolico, piccole centrali idroelettriche e biomassa

La centrale idroelettrica di Eniwa sul fiume Aare (Keystone)
31 agosto 2021
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L'anno scorso il 76% dell'energia elettrica consumata in Svizzera è stata prodotta da fonti rinnovabili, un dato stabile nel confronto con il 2019 (75%). Più nel dettaglio, il 66% proveniva da grandi centrali idroelettriche e il 10,3% da fotovoltaico, eolico, piccole centrali idroelettriche e biomassa.

Per quanto riguarda le grandi centrali idroelettriche, si legge in una nota odierna divulgata dall'Ufficio federale dell'energia (UFE), la percentuale è identica a quella dell'anno prima. Oltre i tre quarti era di origine svizzera.

Continua ad aumentare - dall'8,4% al 10,3% - invece la quota relativa ai nuovi vettori rinnovabili come ad esempio l'eolico. L'87% di tale produzione è indigena, mentre i due terzi sono stati incentivati mediante il sistema di rimunerazione per l'immissione di elettricità.

Per quel che concerne le centrali nucleari, nel 2020 esse hanno contribuito fornendo il 19,9%, sulla falsariga del 2019. Come in passato, l'energia atomica è stata prodotta prevalentemente nella Confederazione.

Minima la parte di elettricità proveniente da vettori fossili, in calo dal 2% all'1,8%. Il restante 2,1% (era il 4,3% dodici mesi prima) è invece pervenuto da vettori energetici non omologabili.
 
 

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