Svizzera

'Si estenda l'obbligo del certificato Covid'

Christoph Berger, presidente della commissione federale per le vaccinazioni ritiene giustificato svantaggiare chi non è immunizzato

Christoph Berger, presidente della commissione federale per le vaccinazioni
29 agosto 2021
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Il presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (Cfv) Christoph Berger auspica l'introduzione immediata dell'obbligo del certificato Covid per entrare in ristoranti, cinema, teatri e partecipare a piccoli eventi. "Bisogna estendere l'obbligo subito. È inevitabile, non possiamo aspettare ancora", ha sostenuto in un'intervista alla "SonntagsZeitung". Il sistema sanitario è ormai vicino al sovraccarico, secondo Berger, e servono misure più incisive contro la quarta ondata e "un po' di pressione" sulle persone non vaccinate perché si lascino immunizzare di modo che si possano evitare misure peggiori. Berger, che è anche co-responsabile del dipartimento di infettivologia e igiene ospedaliera all'Ospedale universitario pediatrico di Zurigo, considera degno di riflessione anche un obbligo di certificato per chi svolge mestieri a forte contatto sociale quali infermieri, insegnanti e camerieri.

Il Consiglio federale ha lanciato mercoledì una consultazione presso i Cantoni circa un'estensione dell'obbligo di certificato; i direttori cantonali della sanità sono in gran parte favorevoli. Il governo non ha ancora fissato una data per l'entrata in vigore della misura. Il presidente della Cfv è invece contrario a un obbligo di vaccinazione per determinati gruppi: "si andrebbe troppo oltre". Egli considera tuttavia giustificato svantaggiare chi non è immunizzato: "in una situazione in cui si rischia danni importanti quali il sovraccarico del sistema sanitario ciò è legittimo". Per tornare a una certa normalità Berger punta a un tasso di vaccinazione più elevata. Egli ha citato paesi come Spagna, Portogallo e Gran Bretagna, dove la quota delle persone che hanno completato il ciclo è del 70-80%. "Bisogna verosimilmente raggiungere questo ordine di grandezza - come tra gli ultrasettantenni in Svizzera, che ormai non vengono quasi più ricoverati per il Covid -, per mettere fine allo spauracchio del coronavirus e poter trattare le infezioni come un'ondata d'influenza".

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