Pubblicata oggi la prima rilevazione condotta da Ssr e gfs.bern, ma la campagna è appena iniziata e gli autori avvertono: il sostegno nel tempo cala
Per la revisione del Codice civile denominata "matrimonio civile per tutti" e la cosiddetta "iniziativa 99%" si profilano destini divergenti. Se gli svizzeri avessero votato sui due oggetti lo scorso 7 agosto, il primo sarebbe stato accolto, mentre il secondo avrebbe ottenuto in egual misura rifiuti e consensi, ha indicato la Società svizzera di radiotelevisione (Ssr) pubblicando il sondaggio commissionato all'istituto gfs.bern. Visto anche il gran numero di indecisi, la proposta ha poche chance di successo alle urne.
All'inchiesta, che si è svolta tra il 2 e il 16 agosto, hanno partecipato 22'427 persone con diritto di voto, di cui 16'624 nella Svizzera tedesca, 4'534 in Romandia e 1'269 nella Svizzera italiana. I risultati valgono con una probabilità del 95% e un margine di errore di 2,8 punti percentuali.
Gli autori del rapporto ricordano che, come consuetudine, il primo sondaggio Ssr/gfs.bern rende conto della situazione in un momento in cui sono appena iniziate sia la campagna sia, di conseguenza, la formazione dell'opinione.
La cosiddetta "iniziativa 99%" della Gioventù socialista (Giso), che vuole tassare al 150% (e non più al 100%) una parte del reddito da capitale, il 7 agosto (giorno mediano dell'indagine), a circa sette settimane dal giorno dello scrutinio, avrebbe raccolto il 46% di adesioni e il 45% di rifiuti, due valori statisticamente identici.
Generalmente, ricordano gli autori del sondaggio, i consensi per le iniziative popolari diminuiscono col progredire della campagna di votazione. Sottolineano inoltre che il 9% degli interrogati era ancora indeciso, una "percentuale relativamente alta". Questi elettori tendono a votare no alla fine del processo di formazione dell'opinione. Per questo gfs.bern pronostica "poche possibilità di successo" per il testo, che ufficialmente è denominato "Sgravare i salari, tassare equamente il capitale".
Solo i simpatizzanti dei Verdi (all'84%) e del Ps (all'83%) erano chiaramente a favore dell'iniziativa. Tra i sostenitori dei Verdi liberali (Pvl) i consensi crollano al 51%. Altrove i no dominano, nella misura del 54% presso chi si riconosce nell'Alleanza del Centro, al 75% nel Plr e al 66% nell'Udc. Il voto nelle tre regioni linguistiche è analogo.
Il principale argomento degli oppositori è che la nuova tassa non colpirebbe solo i ricchi, ma anche la classe media, le famiglie contadine, i piccoli risparmiatori e le piccole e medie imprese (Pmi). Inoltre, la tassa, sottraendo ancora più denaro alle aziende, renderebbe più difficile la ripresa economica delle Pmi. E in terzo luogo, per i contrari, il patrimonio in Svizzera è già fortemente tassato.
L'argomentazione a favore che raccoglie i maggiori consensi è che se l'iniziativa venisse adottata, le persone con redditi medio-bassi pagherebbero meno tasse e quindi avrebbero più soldi a disposizione, il che in definitiva gioverebbe anche all'economia. Molti pensano anche che sia giusto tassare il capitale più pesantemente dei salari, perché ad esso non è associata prestazione alcuna. Il terzo argomento più gettonato è una più equa distribuzione della ricchezza.
L'esito del sondaggio è inappellabile per l'oggetto denominato "matrimonio civile per tutti", ossia indipendente dal sesso o dall'orientamento sessuale. Il 69% degli intervistati avrebbe votato a favore, il 29% contro e il 2% si è detto indeciso.
L'approvazione è particolarmente alta tra chi si riconosce nei partiti di sinistra, con il 94% tra i Verdi e il 92% nel Ps. Ma ci sono anche chiare maggioranze a destra - tranne che nell'Udc (49% di favorevoli, statisticamente identico al 50% di contrari). Così, il 63% dei simpatizzanti del Centro avrebbe votato sì, come il 67% dei liberali radicali e l'88% dei Verdi liberali.
Su questo aspetto emerge un "Polentagraben", un fossato della polenta, con la Svizzera italiana che sostiene molto più timidamente (61%) la modifica del Codice civile rispetto alle due altre maggiori regioni linguistiche (69%). L'istituto gfs.bern non fornisce il margine d'errore, che è maggiore ai 2,8 punti dato il campione più modesto degli italofoni interrogati.
Per quanto concerne gli argomenti a favore, la proposta è considerata un "passo atteso da tempo verso l'uguaglianza per le coppie dello stesso sesso" per il 72% degli intervistati. Il 65% pensa che anche alle coppie sposate dello stesso sesso dovrebbe essere permesso di adottare bambini, perché affetto e cure non sono una questione di forma familiare.
L'opposizione viene dai membri delle Chiese cristiane libere e in parte dall'Udc. Il rifiuto infatti è netto tra quelle che gfs.bern definisce "altre comunità cristiane" con il 76% di contrari, mentre sia i riformati (66% di favorevoli) che i cattolici (67%) sostengono la proposta.
Gli argomenti più forti contro il "matrimonio per tutti" sono che i bambini hanno bisogno di modelli di entrambi i sessi, ma che la donazione di sperma per le coppie lesbiche nega loro un padre. Inoltre, solo l'unione di un uomo e una donna può generare la vita, e per questo tale unione deve essere protetta.
Secondo gfs.bern, un rifiuto dell'oggetto non può ancora essere completamente escluso perché ha il potenziale di polarizzare l'opinione. Tuttavia, "in un caso normale di formazione dell'opinione", il matrimonio per tutti dovrebbe essere chiaramente accettato il 26 settembre.