Svizzera

Insegnanti romandi contro l’obbligo di vaccinazione

Il sindacato Ser sostiene i test salivari sistematici e si oppone ai vaccini a tappeto per il corpo docente

Studenti di una scuola di Nyon (Keystone)
10 agosto 2021
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Il Sindacato degli insegnanti romandi (Ser) sostiene chiaramente i test salivari sistematici nelle scuole per lottare contro la diffusione del coronavirus, mentre si oppone a un obbligo di vaccinazione dei docenti.

"Nessun altro mestiere è sottoposto a un simile obbligo e non c'è nessun motivo per cui gli insegnanti dovrebbero essere l'eccezione", afferma il presidente del Ser Samuel Rohrbach in un'intervista pubblicata oggi da La Liberté e i suoi giornali partner. "Il personale scolastico dovrebbe essere invitato a farsi vaccinare, niente più."

Rohrbach è invece favorevole ai test di massa nelle scuole: "questa strategia permette di scoprire rapidamente un'infezione ed evitare la messa in quarantena di un'intera classe".

Egli respinge le critiche secondo cui la procedura è complicata e costosa tenuto conto del basso numero di casi positivi accertati. "L'ho vissuto nelle mie classi: il test è effettuato velocemente e non ostacola l'insegnamento". Rohrbach ammette tuttavia che la parte amministrativa "richiede un po' di tempo", ma è per il bene comune.

Considerando l'attuale situazione epidemiologica, egli ritiene che indossare una mascherina sia "una misura indicata". "Il virus è molto diffuso tra gli adolescenti", afferma il presidente del Ser. La mascherina rappresenta però un ostacolo alla comunicazione tra gli allievi più piccoli: "a questa età la mimica è molto importante."

Inoltre Rohrbach chiede l'installazione di apparecchi per la misurazione del Co2 nelle aule scolastiche. Essi "indicano quando è necessario aprire le finestre per arieggiare".
 
 

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