È cominciato oggi al Tpf di Bellinzona il processo nei confronti dell’ex alto funzionario accusato tra l’altro di corruzione passiva.
Bellinzona – Nel primo giorno del processo contro un ex caposervizio della Segreteria di Stato dell'economia (Seco) davanti al Tribunale penale federale (Tpf), l’uomo ha negato di aver firmato contratti per l'acquisto di beni e servizi. Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) lo accusa, tra le altre cose, di falsificazione di documenti, corruzione passiva e riciclaggio di denaro.
Durante l'interrogatorio, l'imputato ha dichiarato che i fatti non sono stati presentati correttamente. Sostiene di aver elaborato tutte le richieste di acquisto e di averle poi passate ai «decisori». L’ex alto funzionario della Seco ha sottolineato che lui stesso non poteva prendere decisioni sugli acquisti. Erano i suoi superiori che davano sempre gli ordini, anche se i regolamenti dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) non venivano rispettati, ha riassunto.
Per quanto riguarda la falsificazione dei documenti, l'accusato ha detto di non sapere più perché «abbiamo iniziato con fatture fittizie». Ha dichiarato di aver ricevuto tali fatture solo da uno degli altri due coimputati, capi azienda anch'essi presenti a Bellinzona.
Gli eventi hanno avuto luogo in un periodo di dieci anni, tra il 2004 e il 2014. Incaricato degli acquisti per il centro dati dell'assicurazione contro la disoccupazione, l'ex funzionario è accusato di aver favorito tre società, i cui tre capi sono coimputati.
L'ex caposervizio avrebbe manipolato le valutazioni delle offerte per l'acquisto di beni e servizi nel settore informatico inviate dalle tre aziende interessate per dare loro la preferenza. In cambio, avrebbe ricevuto benefici per un totale di oltre 1,7 milioni di franchi. Questi includevano inviti, sponsorizzazione di eventi, denaro e regali, come biglietti d'ingresso per numerose partite di calcio.
Il processo durerà due settimane.