Svizzera

L'Udc festeggia con dei falò la fine dell'accordo quadro

Riunitisi a Morschach (Sz), i leader del partito hanno 'celebrato la permanenza di una Svizzera libera e indipendente'

L'accordo andato in fumo (Keystone)
27 giugno 2021
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Morschach – L'Udc ha festeggiato sabato, tramite l'accensione di falò in tutta la Svizzera, l'interruzione dei negoziati per un accordo quadro tra la Confederazione e l'Unione europea. Riunitisi a Morschach (SZ), i leader del partito hanno "celebrato la permanenza di una Svizzera libera e indipendente".

A poca distanza dal "praticello del Grütli" (UR), il presidente dei democentristi, Marco Chiesa, ha sottolineato "l'importanza della grande tradizione svizzera di libertà che ha avuto origine intorno al lago dei Quattro Cantoni", ha indicato l'Unione democratica di centro in un comunicato diramato in serata.

"Turboeuropeisti di ogni partito - ha detto il consigliere agli Stati, secondo la versione scritta del discorso - stanno già segretamente approntando nuovi piani. Vogliono consegnare il nostro paese libero alla dittatura dei funzionari di Bruxelles", ha aggiunto Chiesa, invitando gli elettori a rimanere vigili e a non cullarsi in un falso senso di sicurezza.

Ripercorrendo i successi dell'UDC - in particolare il "no" popolare alla legge sul CO2 -, il ticinese ha poi definito i falò accesi oggi nei 26 cantoni della Svizzera "segnali di libertà e d'indipendenza visibili da lontano che definiscono il nostro Paese e senza i quali esso non esisterebbe più". I falò, viene spiegato nella nota del partito, sono organizzati dai partiti cantonali e dalle sezioni locali, ma in Ticino - così come in Vallese - i falò sono stati di dimensioni più ridotte a causa dell'elevato pericolo d'incendi.

A prendere la parola sono anche stati l'ex consigliere federale Christoph Blocher e il consigliere nazionale Roger Köppel (UDC/ZH). Il primo ha parlato del naufragio dell'accordo quadro come "una tappa importante", mentre per il secondo "il Consiglio federale ha capito che l’UE e la Svizzera sono istituzionalmente incompatibili", poiché "l'UE è costruita dall'alto verso il basso, mentre la Svizzera è costruita dal basso verso l'alto".

Lo scorso 26 maggio il Governo ha annunciato la fine dei negoziati - durati circa sette anni - con l'Ue giustificando la sua scelta con la difficoltà di trovare una maggioranza tra la popolazione, poiché non è stata raggiunta una soluzione soddisfacente su punti controversi.

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