La commissione istituzioni politiche del Consiglio degli Stati non condivide il parare dell’omologa del Nazionale
Berna – "No" a un Consiglio federale composto di 9 membri. Con 7 voti contro 3 e 2 astensioni, la Commissione delle istituzioni politiche degli Stati (CIP-S) propone al plenum di non dar seguito a un'iniziativa parlamentare che vuole portare da sette a nove il numero di consiglieri federali. In aprile, l'omologa commissione del Nazionale si era invece espressa a favore.
La CIP-S constata che la questione è stata trattata approfonditamente appena cinque anni fa e che è stato elaborato un progetto che finora non ha raccolto il sostegno di nessuna maggioranza, indica una nota odierna dei servizi del Parlamento.
A differenza della commissione del Nazionale, per la CIP-S la rappresentanza dei diversi partiti, delle regioni linguistiche e dei gruppi della popolazione non sono centrali: il Consiglio federale non è primariamente un organo di rappresentanza. A suo avviso, una riforma del Governo dovrebbe piuttosto avere come obiettivo principale il buon funzionamento dell'organo collegiale.
Secondo la CIP-N, invece, la composizione politica del Consiglio federale non riflette a sufficienza i rapporti delle forze presenti in Parlamento (i Verdi scalpitano per ottenere un seggio alla luce dei successi elettorali degli ultimi anni, n.d.r).
A suo avviso, un aumento dei membri dell'Esecutivo offrirebbe margine per includere adeguatamente nel Governo tutte le forze politiche rilevanti. Questa ampia inclusione è, secondo la CIP-N, un importante elemento del sistema politico svizzero. Inoltre una ripartizione su più spalle dei crescenti compiti governativi permetterà di sgravare i singoli membri di governo.