Fra i vari tipi di preparati, i generici costano nel nostro Paese il 45,2% in più che negli altri Paesi contro il 42% del 2020
Le differenze di prezzo dei medicinali tra Svizzera e paesi europei comparabili sono aumentate nell'arco di un anno. Il divario, già enorme, è ulteriormente cresciuto anche per i generici. Secondo l'ultima indagine realizzata congiuntamente da Interpharma e santésuisse, l'evoluzione va attribuita principalmente all'andamento dei tassi di cambio.
I preparati innovativi rimangono i meno sopravvalutati nella Confederazione, con una differenza del 6,9% in aprile - rispetto al 4,5% di un anno prima - rispetto ai prezzi medi in Danimarca, Austria, Belgio, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia e Francia.
Seguono, per ampiezza del divario del costo, le medicine originali per le quali la protezione del brevetto è scaduta: 11,5% (contro un +10% dodici mesi prima), indicano Interpharma (l'associazione che fa gli interessi delle 23 aziende farmaceutiche attive nella ricerca, tra cui i due colossi Novartis e Roche) e santésuisse (associazione che rappresenta vari assicuratori malattia) in un rapporto pubblicato oggi.
Già particolarmente costosi nel raffronto internazionale da molto tempo, il mese scorso i generici risultavano più cari del 45,2% - contro un +42,0% nell'aprile del 2020.
Il prezzo di fabbrica può essere particolarmente significativo nel determinare il costo di queste copie di medicinali originali. Ad esempio, Sandoz fa pagare 50,66 franchi per una scatola di 100 compresse di Atorvastatina da 10 mg venduta in Svizzera, mentre la filiale di Novartis per i generici chiede solo 5,65 euro (6,19 franchi al cambio attuale) per una confezione di 98 pastiglie in Belgio.
Solo su territorio elvetico la differenza media di prezzo tra la versione generica di questo farmaco (utilizzato per abbassare il tenore di colesterolo e trigliceridi nel sangue) e la versione originale supera il doppio (32 contro 76 franchi).
Il costo totale dei medicinali utilizzati nel settore ambulatoriale in Svizzera nel 2020 è stato di 7,6 miliardi di franchi, con un aumento del 5% rispetto all'anno precedente. I preparati originali protetti da brevetti rappresentavano più della metà di questo importo, mentre i generici il 16%.
Santésuisse calcola che l'istituzione di un sistema di prezzi di riferimento, la priorità accordata alla prescrizione di generici, l'allineamento sui prezzi praticati all'estero e un allentamento del principio di territorialità per il rimborso dei medicinali permetterebbe di risparmiare 350 milioni di franchi.
Una riduzione dei margini della distribuzione genererebbe un'economia supplementare di circa 330 milioni di franchi, mentre il passaggio a una revisione annuale dei criteri di inclusione nella lista delle specialità per i farmaci protetti o no da un brevetto rappresenterebbe un potenziale di risparmio supplementare di 100 milioni.
I 780 milioni di economie potenziali corrispondono a una riduzione del 2,3% dei premi di cassa malattia, o un risparmio di 85 franchi all'anno per assicurato, secondo santésuisse.
Entrambi gli autori dello studio concordano sul fatto che la differenza di prezzo tra la Svizzera e i suoi vicini europei per i farmaci innovativi è piccola, ma la convergenza d'idee si ferma qui. Interpharma chiede il mantenimento della revisione triennale dei prezzi e si oppone alle importazioni parallele di prodotti protetti da brevetto che, secondo l'organizzazione dell'industria farmaceutica, metterebbero in pericolo la sicurezza dei pazienti.