Svizzera

Lupo, abbattimenti più facili o più protezione del bestiame?

L'Udc chiede una soglia di animali uccisi più bassa per gli abbattimenti dei lupi, ambientalisti e sinistra propendono per più protezione delle mandrie

(Keystone)
5 maggio 2021
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Dopo il fallimento della nuova legge sulla caccia alle urne, una revisione dell'ordinanza in materia dovrebbe facilitare l'abbattimento dei lupi. La misura è sostenuta da tutti i partiti, ma UDC e agricoltori chiedono soglie più basse per poter uccidere un esemplare, mentre gli ambientalisti e la sinistra vogliono concentrarsi su una migliore protezione delle mandrie.

Il limite di dieci animali uccisi in un mese proposto dal Consiglio federale è troppo alto per i democentristi, che ne vorrebbero al massimo cinque prima di poter premere il grilletto. Inoltre, a loro avviso gli animali feriti devono essere considerati come quelli uccisi.

Per bovini, cavalli, asini e altri grandi capi di bestiame, l'UDC vuole poter sparare al lupo dopo una sola uccisione invece di tre e si oppone anche a nuovi requisiti per la protezione del bestiame. Se questi predatori si avvicinano alle persone e alle case, dovrebbe inoltre essere possibile sopprimerli in qualsiasi momento, non solo quando lo fanno con regolarità.

Sulla stessa lunghezza d'onda l'Unione svizzera dei contadini (USC), che non vuole esigenze più elevate per la protezione delle mandrie. L'organizzazione si oppone anche all'idea che il numero di attacchi dei lupi possa essere azzerato quando l'ordinanza entrerà in vigore a luglio.

Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) accoglie con favore il fatto che la minaccia per l'uomo sia stata inclusa nell'ordinanza, ma rifiuta l'idea che la Confederazione debba avere l'ultima parola sull'abbattimento dei lupi. Inoltre, aggiunge, la popolazione di lupi dovrebbe essere preservata su scala nazionale, non regionale. L'associazione di cacciatori CacciaSvizzera concorda con la posizione di USC e SAB.

Per l'Alleanza del Centro, questa revisione è un primo passo nella giusta direzione. Il partito sostiene l'abbassamento della soglia per intervenire, ma ritiene che ciò potrebbe non essere sufficiente per proteggere l'economia alpina. Ritiene inoltre che le misure per proteggere le mandrie probabilmente non risolveranno i problemi, ma potrebbero crearne di nuovi nel turismo escursionistico.

Il PLR ritiene importante che la coesistenza tra uomo e grandi carnivori sia regolamentata. Il partito ritiene opportuno rafforzare temporaneamente la protezione delle mandrie, ma sottolinea che bisognerà tenerne conto nelle future richieste di sussidi per l'agricoltura.

In una nota congiunta, Pro Natura, BirdLife Svizzera, il Gruppo Lupo Svizzera e WWF Svizzera affermano che il progetto risponde alla volontà popolare. Ritengono tuttavia che si dovrebbe fare di più per proteggere il bestiame. Per consentire un abbattimento, soglie più basse per bovini e cavalli sono appropriate, ma non per lama e alpaca, aggiungono. Inoltre, dovrebbe essere presa in considerazione l'importanza del lupo nell'ecosistema forestale, dato che favorisce la rigenerazione naturale del bosco regolando le popolazioni di ungulati.

La Protezione svizzera degli animali (PSA) definisce l'ordinanza "cosmetica" e "insufficiente". A suo avviso mancano misure concrete, in particolare nell'ambito della protezione delle mandrie, che dovrebbe essere remunerata per coprire le spese.

Il PS si rammarica che la revisione riguardi soltanto il lupo. Con la bocciatura della legge sulla caccia il 27 settembre, la popolazione ha confermato che vuole una migliore protezione degli animali minacciati, rileva il partito, aggiungendo che però l'ordinanza si concentra troppo sulle specie in conflitto e sugli abbattimenti. Per il PS la protezione del bestiame deve essere estesa e sono necessari aggiustamenti sia alla legge, sia all'ordinanza.

I Verdi sostengono in gran parte il progetto, ma credono anche che i requisiti chiesti per la protezione delle mandrie non siano sufficienti. In particolare, la pastorizia dovrebbe essere promossa attraverso maggiori pagamenti diretti.

I Verdi liberali auspicano una maggiore protezione delle specie minacciate. Nella prossima revisione della legge sulla caccia, chiedono che venga inclusa la fine di quella ad animali a rischio come la beccaccia, il fagiano di monte, la pernice bianca e la lepre.

Le modifiche all'ordinanza sulla caccia entreranno in vigore il prossimo 15 luglio. I cantoni saranno autorizzati a uccidere lupi se hanno attaccato dieci pecore o capre, invece delle attuali quindici. Questa misura dovrà essere approvata dalla Confederazione, dato che è necessario conservare le popolazioni regionali di lupi.

Nelle regioni finora non interessate dalla presenza di questi predatori, la soglia sarà fissata a 15 animali attaccati in un mese, contro gli attuali 25, e a 25 in quattro mesi, contro i 35 di oggi.

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