Svizzera

'Aumentano i ricoveri di persone tra i 40 e i 59 anni'

Virginie Masserey (Ufsp): bisogna evitare che si diffonda la variante indiana. Certificato Covid, si lavora a due soluzioni

(Keystone)
27 aprile 2021
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La situazione sul fronte delle infezioni e dei ricoveri dovuti al coronavirus è rassicurante al momento e non contraddice la decisione del Consiglio federale, entrata in vigore la scorsa settimana, di allentare le misure restrittive.

Lo ha dichiarato oggi, durante il consueto incontro coi media per fare il punto sulla situazione epidemiologica, Virginie Masserey dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Vaccini, effetto positivo

Secondo Masserey, le vaccinazioni stanno avendo gli effetti positivi sperati. In merito alla variante indiana del virus, è importante fare tutto il possibile affinché essa non si diffonda. Al momento, quest'ultima variante è ancora rara negli Stati Schengen.

Masserey ha spiegato che, in Svizzera, è tutt'ora predominante la variante inglese del coronavirus. Ciò che è positivo, ha aggiunto, è che i vaccini ottenuti con le nuove procedure (mNRA) sono efficaci anche contro le varianti. In merito alla tanto discussa variante "svizzera", nota già dalla primavera del 2020, quest'ultima non ha caratteristiche particolari circa la severità del decorso rispetto a quella britannica, per esempio. E ciò anche se ci sono stati alcuni casi, peraltro rari, di reinfezione con la variante "nostrana".

Soggetti giovani più toccati

In merito alla situazione epidemiologica, la stabilizzazione alla quale assistiamo è rassicurante, ma è anche la prova che la popolazione si attiene alle misure di sicurezza, nonostante le recenti aperture. Ad ogni modo, è ancora prematuro affermare con sicurezza che gli allentamenti non abbiano hanno avuto un'incidenza sul numero di infezioni. Al momento, tuttavia, sia i ricoveri che le nuove infezioni, come anche i decessi, si situano a un quarto circa del picco raggiunto durante la seconda ondata pandemica.

Per quanto riguarda i ricoveri, la diffusione della vaccinazione ha avuto effetti positivi sui soggetti più a rischio, ossia le persone di oltre 75 anni. Ora si assiste invece a un maggior numero di ricoveri, anche con sintomi severi, di persone più giovani, ossia nella fascia d'età tra i 40 e i 59 anni.

Certificato in arrivo

In merito al certificato Covid, Masserey ha rammentato che al momento sono allo studio due soluzioni, di cui una elaborata da una società privata e un'altra messa a punto dall'Ufficio federale di informatica. La decisione finale, che dovrebbe cadere in giugno, verrà preceduta da consultazioni con gli ambienti interessati, dai medici alle società per la difesa dei consumatori, ma anche con le istanze internazionali, come l'Organizzazione mondale della sanità (OMS), e l'Unione europea, affinché tale certificato venga riconosciuto anche all'estero.

Questo certificato dovrà confermare l'avvenuta vaccinazione, ma anche se una persona è guarita dalla malattia oppure ha ottenuto un risultato negativo dopo aver eseguito il test di depistaggio. Ad ogni buon conto, gli attuali documenti rilasciati alle persone vaccinate o con test negativo sono validi e possono essere utilizzati. La Confederazione e i Cantoni dovranno anche mettersi d'accordo come e dove i futuri certificati potranno essere utilizzati, in particolare in occasione di manifestazioni al alto rischio.

Codice QR

Sull'aspetto futuro del certificato, Nassima Mehira, corresponsabile presso l'UFSP del progetto, ha spiegato a una precisa domanda che probabilmente si tratterà di un foglio con apposto un codice QR contenente le informazioni essenziali del caso. Dovrebbe anche essere possibile scaricare il certificato sul cellulare mediante un app ad hoc.

È possibile anche ottenere più certificati, uno per l'avvenuto test negativo e per la vaccinazione ricevuta, ha spiegato. In merito al suo utilizzo, sarà possibile mostrare il certificato a un addetto all'entrata di una manifestazione, che procederà a una verifica chiedendo un documento di identità. Le informazioni incluse nel certificato? I dati essenziali, come nome e cognome, data di nascita e il risultato del test o la conferma dell'avvenuta immunizzazione.

Test asintomatici in tutti i Cantoni

Masserey si è anche mostrata soddisfatta del fatto che oramai tutti i Cantoni hanno un piano per i test a tappeto destinati a rintracciare precocemente le persone infette e spezzare le catene di diffusione del morbo. L'ideale, ha spiegato, sarebbe testate il 40% della popolazione ogni settimana. Le esperienze dimostrano che l'incidenza globale del virus, grazie ai test, diminuisce.

Dalla settimana prossima, inoltre, l'UFSP dovrebbe disporre dei dati sugli asintomatici. Tale lavoro è importante affinché il governo possa decidere entro fine maggio, assieme ai Cantoni, le prossime aperture, specie per quanto attiene all'insegnamento in presenza o alla presenza del personale nelle aziende.

Sport? Un toccasana

Presente all'incontro anche Matthias Remund, direttore dell'Ufficio federale dello sport, che ha messo in risalto l'importanza dell'allenamento quotidiano per salute sia fisica che psichica. Stando a uno studio eseguito negli stati Uniti, la pratica sportiva regolare ha un effetto positivo sul decorso dell'infezione: le persone allenate hanno un rischio due volte inferiore di soccombere, ha sostenuto Remund.

Rispetto a molti paesi vicini, il Consiglio federale non ha mai vietato la pratica sportiva, sebbene sia stata limitata quanto a partecipazione e luoghi. Le aperture decise la scorsa settimana vanno in questa direzione: ora è possibile frequentare le palestre, sempre in ossequio a severe regole di distanziamento, numero di persone (15 al massimo) e col porto della mascherina.

La decisione di aprire è un passo verso la normalizzazione della vita quotidiana. Tuttavia ci vorrà ancora pazienza prima di vedere gli stadi pieni, a messo in guardia Remund.

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