Svizzera

‘No’ sofferto di Bio Suisse all’iniziativa acqua potabile

La decisione è stata presa dopo ‘decisioni animate’. Per i contrari è sbagliato incolpare l’agricoltura per tutti i problemi legati ai pesticidi.

Ha giocato anche il timore di un calo dei prezzi dei prodotti bio
(Keystone)
14 aprile 2021
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Berna – Bio Suisse, la principale organizzazione dell'agricoltura biologica in Svizzera, riunita oggi in assemblea generale, raccomanda di respingere l'iniziativa popolare "Acqua potabile pulita e cibo sano", sottoposta al giudizio di popolo e Cantoni il prossimo 13 giugno.

Per la maggioranza dei delegati, le misure contemplate dalla proposta di modifica costituzionale fanno credere che tutti i problemi legati ai pesticidi dipendano dall'agricoltura. Le discussioni, su "problemi incontestabili e incontestati" sono state "animate", si legge in un comunicato diramato al termine dei lavori assembleari.

Sì a testo su pesticidi di sintesi

Lo scorso novembre i delegati delle organizzazioni affiliate a Bio Suisse avevano invece deciso a larga maggioranza di raccomandare di votare sì all'iniziativa "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici", pure in votazione a metà giugno. Questo testo, che riguarda anche le importazioni e i consumatori e non solo i contadini, è opportuno poiché il cambiamento verso un sistema alimentare più sostenibile può essere raggiunto solo coinvolgendo l'intera società, ricorda oggi l'organizzazione.

L'iniziativa "Acqua potabile pulita e cibo sano - No alle sovvenzioni per l'impiego di pesticidi e l'uso profilattico di antibiotici" oggi ha provocato discussioni "molto più emotive", anche se l'assemblea è stata unanime nell'analisi del problema: l'agricoltura intensiva, che utilizza molti pesticidi di sintesi, fertilizzanti chimici e foraggi importati, "non è sostenibile". I risultati delle nuove ricerche "non lasciano dubbi sugli effetti negativi su salute, biodiversità, qualità dell'acqua e clima. Il biologico - indipendentemente dalla raccomandazione di voto odierna - è una buona soluzione".

Minoranza per sì data latitanza della politica

Per questo motivo, Bio Suisse aveva chiesto un controprogetto adeguato o almeno una politica agricola coraggiosa per facilitare il passaggio all'agricoltura biologica. Il parlamento però ha detto no. Molti oratori hanno quindi visto l'iniziativa sull'acqua pulita come una via d'uscita dall'impasse e hanno votato a favore, soprattutto in considerazione delle preoccupazioni dei consumatori.

La maggioranza dei delegati, seguendo le raccomandazioni del presidente di Bio Suisse Urs Brändli, ha però deplorato il fatto che l'iniziativa si concentri solo sulla produzione agricola senza coinvolgere allo stesso tempo le importazioni e i consumi. A loro avviso molte aziende agricole sarebbero disposte a rinunciare ai pagamenti diretti e in definitiva, allora, le misure ecologiche e legate al benessere animale diminuirebbero.

Timore per i margini di guadagno

Stando a ricerche di Kassensturz, programma televisivo dell'emittente pubblica svizzero tedesca Srf e del giornale K-Tipp, entrambi rivolti ai consumatori, le vere ragioni addotte per il no all'iniziativa dal Consiglio direttivo dell'organizzazione, presieduto da Brändli, sono altre: riguardano il timore di un calo degli utili.

Nella sua edizione del 7 aprile scorso, il giornale pubblica estratti di documenti interni di Bio Suisse, inviati ai delegati in vista dell'assemblea odierna. "In caso di sì (all'iniziativa) bisogna supporre che la maggior parte delle aziende agricole attive nell'allevamento passi al bio. Una massiccia ed eccessiva fornitura dei mercati con latte e carne bio metterebbe in pericolo l'attuale corretta struttura dei prezzi". In altre parole, se tutti i contadini passassero al bio, gli elevati margini di guadagno sui prodotti biologici non si giustificherebbero più.

K-Tipp ha raccolto le reazioni di alcuni delegati, che reagiscono con rammarico e perplessità allo scritto ricevuto dai vertici: "È un tradimento delle idee fondatrici", dice ad esempio il viticoltore Karl Schefer, fondatore dell'azienda Delinat.

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