Svizzera

Expo 2021 a Dubai, il Padiglione svizzero è pronto

A Dubai, il padiglione elvetico permetterà di immergersi nella storia della Svizzera. L'Expo 2021 avrebbe dovuto tenersi l'anno scorso ma è stato rinviato

(Keystone)
30 marzo 2021
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La Svizzera ha completato la costruzione del proprio Padiglione per l'Esposizione universale di Dubai, ultima tappa prima dell'apertura di uno degli eventi più attesi dell'anno, il primo ottobre 2021. Lo indica oggi in una nota il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

L'Expo 2021, che avrebbe dovuto tenersi l'anno scorso ma è stata rinviata a causa della pandemia, rappresenterà una piattaforma di scambio per oltre 190 Paesi e permetterà alla Confederazione di profilarsi e di promuovere la sua economia negli Emirati Arabi Uniti, il primo partner commerciale svizzero nella regione MENA (Medio Oriente e Nordafrica), precisa ancora il DFAE.

I lavori del Padiglione svizzero erano cominciati alla fine del 2019. La struttura cubica, dalla superficie di circa 2000 m2 nel deserto degli Emirati, è stata consegnata a Presenza Svizzera, che la gestirà durante l'Expo.

"Il nostro piccolo angolo di Svizzera all’Expo è pronto per un evento spettacolare a Dubai. In questi tempi difficili per la nostra economia di esportazione, questo Padiglione sarà il simbolo e il motore di una ripartenza di cui tutti noi abbiamo bisogno", ha dichiarato l'ambasciatore Nicolas Bideau, direttore di Presenza Svizzera, citato nella nota.

Un viaggio fra suoni e luci nella storia della Svizzera

A Dubai, il padiglione elvetico permetterà di immergersi nella storia della Svizzera. L'esperienza si aprirà con un mare di nebbia simile a quello che avvolgeva l'Arteplage dell'Expo 02 a Yverdon (VD). La nebbia lascerà poi il posto a uno spettacolo di suoni e luci che riproduce il passaggio dal giorno alla notte sulle Alpi elvetiche. A questo punto i visitatori potranno entrare in un modello di città svizzera iperconnessa, a simboleggiare il grado di digitalizzazione del nostro Paese, sottolinea il DFAE.

L'ultima parte del percorso prevede una serie di esposizioni sull'innovazione svizzera, frutto della collaborazione con il mondo accademico e con l'ecosistema delle start-up elvetiche. Al termine della visita sarà possibile degustare un caffè svizzero e della cioccolata.

Il padiglione è stato progettato dagli studi zurighesi OOS (architettura) e Bellprat Partner (scenografia), e dal paesaggista Eugster Lorenz, mentre la sua costruzione è stata affidata all'impresa Expomobilia di Basilea. L'edificio integra soluzioni edili sostenibili come, per esempio, impalcature e tessuti fabbricati con prodotti ecologici e fa uso di cemento riciclato, si legge ancora nel comunicato.

Il padiglione elvetico può contare su un partenariato pubblico-privato: fanno infatti parte del progetto Schindler, Rolex SA, Svizzera turismo, Clariant, Novartis, Nestlé Middle East and North Africa, Roche, KGS Diamond Group Ltd e altri fornitori svizzeri. Le spese per il Padiglione ammontano a 16,5 milioni di franchi.

Dopo le polemiche e le critiche dagli ambienti contro il tabagismo, il DFAE ha rinunciato due anni or sono al partenariato con Philip Morris - la cui sede europea è in Svizzera - per non compromettere l'immagine della Confederazione.

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