Svizzera

Rifugiati, Ong e città chiedono un ‘gesto politico’

Rinnovato appello al Consiglio federale per l’accoglienza di profughi provenienti dalla Grecia. La Sem: operazione ad hoco ‘non opportuna’.

Campi sovraffollati
(Keystone)
29 marzo 2021
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Berna – La situazione delle persone rifugiate in Grecia rimane disastrosa. #evacuareORA e Amnesty International. Le due Ong esortano il Consiglio federale e la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) a dialogare con città, comuni e parrocchie al fine di sviluppare programmi di accoglienza umanitari. La Sem mantiene la sua posizione.

L'anno scorso con l'appello di #evacuareORA, 132 organizzazioni e 50mila persone hanno chiesto al Consiglio federale di accogliere un importante contingente di rifugiati dalle isole greche. Da allora decine di città, comuni e parrocchie hanno offerto il proprio sostegno in questo senso al governo. Tuttavia finora, né il Consiglio federale, né la Sem hanno messo in uso queste disponibilità, indica un comunicato odierno di Amnesty International Svizzera.

Oggi l'Alleanza "Città e comuni per l'accoglienza dei rifugiati", che include le otto città più importanti e otto altri comuni, ribadisce nel suo appello la volontà di accogliere persone rifugiate in provenienza dalla Grecia e chiede al Consiglio federale un gesto politico chiaro in questo senso. Simbolicamente 700 sedie sono state sistemate davanti a Palazzo federale. Anche nella piazza del mercato di San Gallo la rete di solidarietà della Svizzera orientale e Amnesty international hanno voluto ricordare alle persone, con circa due dozzine di sedie vuote e striscioni, che "abbiamo posto".

Campo sovraffollato

"Nel settembre 2020 una serie di incendi ha devastato il centro di accoglienza e di identificazione (Cai) di Moria, lasciando 12mila persone senza un riparo. Le autorità hanno allestito un sito d'urgenza, dove attualmente vivono circa 6'900 persone, nonostante la sua capacità massima sia stimata a 3'500 posti. Inoltre, il nuovo campo è installato su un vecchio campo di tiro militare. Come ammesso dal governo greco, il terreno è contaminato dal piombo che in alcuni punti supera di molto il limite legale e potrebbe rappresentare dei rischi sanitari per le persone costrette a viverci", sottolinea Pablo Cruchon, responsabile della campagna migrazioni per Amnesty International Svizzera, citato nel comunicato.

Dopo gli incendi, la Svizzera ha portato sul posto del materiale umanitario, in particolare tende, materiale per il trattamento delle acque e materiale medico per fermare la propagazione del Covid-19 e trattare le persone contagiate. La Svizzera ha anche accolto 97 minori non accompagnati provenienti dalle isole del mar Egeo.

"L'accoglienza di queste poche decine di rifugiati è positiva, ma rimane ampiamente insufficiente", puntualizza Cruchon. "Il Consiglio federale - aggiunge - aveva deciso, nell'ambito del suo programma di reinsediamento, di ammettere in Svizzera un contingente di 1'600 persone rifugiate particolarmente vulnerabili per il 2020/2021. Ad oggi però ne sono state ammesse solo 330. Inoltre, nel 2020 nel nostro paese sono state depositate solo 11'041 domande d'asilo, ovvero 3'228 in meno rispetto al 2019 (-22,6%). Si tratta della cifra più bassa registrata dal 2007", osserva Cruchon.

Considerate queste cifre e la volontà ripetuta oggi dalle principali città, comuni e parrocchie Svizzera a partecipare all'accoglienza di rifugiati provenienti dalla Grecia, Amnesty International chiede al governo di sostenere un'evacuazione completa del campo di Moria a livello europeo e di accettare un grande contingente di rifugiati dalle isole greche. Inoltre, secondo l'organizzazione, la consigliera federale Karin Keller-Sutter deve prendere posizione sull'offerta delle città e dei comuni.

"Non opportuno"

La Sem mantiene la sua posizione. Se le città vogliono accogliere più rifugiati dalle zone di crisi, questo è "un segno positivo e benvenuto", ha indicato a Keystone-Ats. Ma far venire migranti da un paese dell'Unione europea (Ue) in Svizzera nell'ambito di un'operazione ad hoc "non è opportuno".

Solo la Confederazione decide sull'ammissione dei migranti, in accordo con i Cantoni. La priorità del governo resta "chiaramente l'aiuto sul posto" e il Parlamento sostiene questo approccio, così come i Cantoni, che lo hanno confermato la settimana scorsa in uno scambio con il Consiglio federale.

La SEM ha d'altra parte sostenuto che la politica d'asilo svizzera ha quale obiettivo di proteggere le persone la cui vita è minacciata, ciò che non è il caso in un paese dell'Ue come la Grecia. Tuttavia, più di 6'000 persone sono state oggetto di procedure d'asilo negli ultimi sette anni, anche se sono state registrate per la prima volta in Grecia. Così, la Svizzera è uno dei pochi paesi europei a mantenere i suoi impegni di accettare richiedenti l'asilo provenienti dalla Grecia, secondo la SEM.

Quest'ultima sottolinea inoltre che la situazione a Lesbo e in altre isole del mar Egeo è "considerevolmente migliorata" negli ultimi mesi. Il numero di migranti è sceso da 40'000 all'inizio del 2020 a 15'000 oggi, i campi non sono più sovraffollati e sono più sicuri. E anche le condizioni igieniche e di cura delle persone sono migliorate, puntualizza la SEM.

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