Svizzera

La svolta energetica in Svizzera parla al femminile

A dieci anni dal disastro nucleare di Fukushima l'ex ministra elvetica Doris Leuthard ricorda come aveva reagito il governo

L'ex consigliera federale Ppd Doris Leuthard (Ti-Press)
5 marzo 2021
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La maggioranza femminile in Consiglio federale ha avuto un ruolo chiave nella decisione di procedere a una svolta energetica in Svizzera sull'onda della catastrofe di Fukushima del 2011. Lo sostiene l'ex ministra dell'energia Doris Leuthard in un'intervista pubblicata oggi da ‘Le Temps’. Particolarmente difficile, sostiene la popolare democratica, fu convincere lo schieramento borghese della necessità di abbandonare il nucleare.

Ma sulle prime non si era resa conto

Intervistata dal quotidiano romando in vista del decimo anniversario dell'incidente nucleare alla centrale giapponese, il prossimo 11 marzo, l'ex consigliera federale ha ammesso di non essersi inizialmente resa conto della portata della catastrofe. La sua prima reazione all'epoca era stata quella di pensare che Fukushima fosse molto lontana e che il Giappone era un paese altamente industrializzato. Solo in un secondo tempo Leuthard si è resa conto della gravità del disastro e del fatto che esso aveva ripercussioni anche al di fuori dei confini nipponici: anche la Svizzera doveva agire. Solo tre giorni dopo il Consiglio federale ha quindi deciso di imporre una moratoria sui progetti nucleari.

Centrali vecchie, agire rapidamente

Il governo è stato costretto ad agire rapidamente, poiché si dovevano prendere decisioni riguardanti la sostituzione di tre vecchie centrali nucleari con altre nuove. Un momento difficile, ricorda Leuthard, è stato quello dove si è dovuto convincere i proprietari degli impianti della sensatezza della decisione. A quei tempi l'esecutivo era a maggioranza femminile: oltre a Doris Leuthard che era a capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, in Consiglio federale sedevano anche la socialista Micheline Calmy-Rey al Dipartimento degli affari esteri, Eveline Widmer-Schlumpf (Pbd) al Dipartimento federale delle finanze e Simonetta Sommaruga (Ps) al Dipartimento federale di giustizia e polizia.

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