Svizzera

La pandemia non ferma l'export del formaggio svizzero

Aumentato dell'1,6% il volume delle esportazioni, dell'11,7% le importazioni. L'80% del formaggio esportato è destinato all'Europa, metà solo in Germania

(Ti-Press)
2 febbraio 2021
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Il formaggio svizzero continua a vendersi bene all'estero. Il volume delle esportazioni nel 2020 è aumentato dell'1,6%, a 77'124 tonnellate, per un valore di 693,8 milioni di franchi (+3,9%). Ma le importazioni sono cresciute in maniera ancora più marcata, dell'11,7%, a 71'664 tonnellate per un ammontare di 453,5 milioni di franchi.

Con oltre l'80% del volume delle esportazioni (62'919 t), l'Europa è il principale mercato per il formaggio rosso-crociato, indica Switzerland Cheese Marketing in un comunicato odierno. La sola Germania assorbe 32'926 tonnellate di formaggio elvetico, ossia una buona metà del volume totale esportato nell'UE. Seguono l'Italia (10'533 t) e la Francia (5839 t). Fuori dall'Europa nel 2020 ne sono state vendute 14'205 tonnellate.

Circa il 45% del latte svizzero viene trasformato in più di 700 specialità di formaggio. E il 40% viene esportato in una settantina di Paesi.

Riguardo alle importazioni quasi l'82% del totale proveniva da Italia (25'594 t, +12,2%), Germania (19'580 t, +13,8%) e Francia (13'490 t, +6,9%).

Il prezzo medio all'esportazione all'ingrosso nel 2020 era di 9,19 franchi al chilo, in crescita rispetto agli 8,97 all'anno precedente. Il prezzo medio di importazione è invece sceso da 6,78 a 6,31.
 
 

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